Accompagnati dai rappresentanti sindacali, alcuni lavoratori dell’Isrim (Istituto superiore di ricerca e formazione sui materiali speciali), per il quale è stato dichiarato il fallimento alcuni giorni fa, sono stati ricevuti a Palazzo Cesaroni dall’assessore Vincenzo Riommi e da alcuni consiglieri regionali. Anche oggi hanno ricevuto rassicurazioni.
I sindacati hanno rappresentato le ulteriori difficoltà in cui vengono a trovarsi i lavoratori dopo il riconoscimento dello stato di insolvenza dichiarato dal tribunale. Alla Regione i lavoratori chiedono di sollecitare il sindaco di Terni affinché possa andare in porto il progetto di salvataggio dei posti di lavoro sfruttando le disponibilità offerte dall’Asm e di attivarsi con il curatore fallimentare nominato dal tribunale, che i sindacati incontreranno già domani, affinché dia un tempo congruo alla realizzazione di tale progetto.
La Regione Umbria – riferisce Palazzo Cesaroni – aveva approvato all’unanimità un documento nel quale si afferma la volontà di salvaguardare il progetto di istituto di ricerca interpretato da Isrim, unitamente alle sue maestranze e professionalità e, per coloro che non rientrassero in tale progetto, l’ipotesi di ricollocamento nelle società partecipate regionali. L’assessore Riommi ha spiegato che la Regione chiederà al curatore fallimentare innanzitutto lo stato di consistenza, adempimento preliminare a ogni altro, sottolineando che il patrimonio dell’Isrim è quasi interamente di proprietà regionale, quindi solleciterà il Comune di Terni a promuovere l’iniziativa con il nuovo progetto, ferma restando l’ipotesi di collocazione nelle partecipate e la volontà di non disperdere il patrimonio e le conoscenze nel campo della ricerca, che rappresentano una branca non secondaria dell’Isrim.
SINDACATI Le segreterie territoriali di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil commentano così: “Non molleremo la vicenda fino alla soluzione definitiva” e annunciano che nei prossimi giorni chiederanno un primo confronto con il curatore nominato dal giudice, “per verificare la congruità dei percorsi già in campo, con le esigenze della curatela”. I segretari delle tre sigle provinciali, Sergio Cardinali, Fabrizio Framarini e Franco Di Lecce, si dicono inoltre sorpresi per la “grande celerità con cui è arrivata la sentenza” e ribadiscono che non molleranno “fino al momento della soluzione definitiva, con il duplice obiettivo della salvaguardia dei posti di lavoro e del mantenimento sul territorio regionale di un struttura a servizio delle imprese che si occupi di ricerca e servizi tecnologicamente avanzati”.