Nei giorni scorsi la questione del predissesto finanziario del Comune di Terni era tornata al centro dell’attenzione per via della richiesta di chiarimenti da parte del ministero degli Interni che ha il compito di accettare o meno il piano presentato dall’amministrazione comunale. Oggi il consigliere di Fratelli d’Italia, Marco Cecconi, torna all’attacco rendendo noto di aver chiesto al prefetto di far rispettare la legge.
Il comunicato di Marco Cecconi:
“Ho trasmesso in data odierna una nota al Prefetto di Terni dottoressa Angela Pagliuca, per chiederle di vigilare affinché a Palazzo Spada venga rispettata la legge: l’approvazione del Piano di riequilibrio pluriennale previsto per ripianare il cosiddetto predissesto è di competenza esclusiva del Consiglio comunale, che deve approvare l’entità del debito e le misure conseguenti con una propria delibera.
Il 28 dicembre scorso questo era già avvenuto (con un atto che peraltro era stato approvato con il nostro voto contrario e che avevamo già definito in quella occasione come fortemente lacunoso). Ora però, come è noto, il Ministero dell’Interno ha inviato al Comune una serie di osservazioni, censure e prescrizioni: imponendo ad esempio che nella massa debitoria vengano ricomprese voci (milionarie) che invece non erano state incluse. L’inevitabile conseguenza è che il Piano va riscritto: c’è da ripianare una cifra molto più alta di quella quantificata nella delibera del 28 dicembre scorso, forse ci vorranno più anni, sicuramente ci vorranno nuove entrate, magari altre alienazioni, magari nuove tasse. Le modifiche e le integrazioni richieste dal Ministero – ecco il senso della sollecitazione al Prefetto – devono formare oggetto di una nuova delibera, che non può che essere una nuova delibera di Consiglio comunale.
Nessuno pensi a scorciatoie, nessuno pensi di aggirare la legge, di ignorare le prerogative dell’assemblea elettiva, di censure il dibattito, di togliere voce alla dialettica democratica, di sottrarre le scelte a chi invece è chiamato ad assumersene la responsabilità.
Ci auspichiamo che l’intervento del Prefetto, al riguardo, sortisca l’effetto dovuto, perché – in caso contrario – le conseguenze sarebbero gravissime ed inevitabili, sia sotto il profilo politico che giuridico”.