Sulla vicenda del percolato e del rinvio a giudizio di 20 fra sindaco, dirigenti ed attuali ed ex assessori, Enrico Melasecche, consigliere unico della lista I love Terni, dice la sua con una nota ufficiale in cui si chiede perchè non è stato utlizzato, per lo smaltimento del percolato, l’impianto di depurazione di Maratta, raddoppiato a suo tempo dalla giunta Ciaurro.
Secondo il consigliere “la percentuale del percolato è ben poca cosa rispetto alla quantità di reflui trattati dal depuratore di Maratta, che, con il laboratorio ben fornito di tecnici e di mezzi, avrebbe ben potuto farsi carico del problema integrando volendo l’impiantistica esistente”.
Proseguendo nella nota, l’accusa è chiara. Quello che dietro alla gestione di una società come SII, al 75% pubblica ci sia una gestione privatistica, trincerata dietro la scusa della mancanza di autorizzazioni regionali, anche quelle ottenibili con poche settimane e non capendo perchè, anche una volta ottenunte perchè ad oggi si continuino a frapporre ostacoli di fronte ad un problema reale della città?
Melasecche conclude la sua nota con un vero e proprio affondo politico sostenendo che “un accordo con AST la politica avrebbe dovuto trovarlo, nell’interesse di entrambi i contraenti” sottolineando che le risposte in giudizio le daranno i diretti interessati, ma quelle politiche, sarebbe il caso che alla città, le dessero il sindaco e gli assessori all’ambiente ed ai lavori pubblici.