Comune di Terni, approvata la variazione di bilancio, Cecconi: “Continuiamo a farci del male”

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Il Consiglio comunale di Terni ha esaminato nella giornata di ieri la variazione di bilancio rispetto all’atto di giunta e il suo allegato illustrati dall’assessore Vittorio Piacenti D’Ubaldi, approvandola con 17 voti a favore, 11 contrari e un astenuto.

“Si tratta di un atto di ordinaria amministrazione – ha detto l’assessore Piacenti – resosi necessario a seguito delle comunicazioni delle direzioni per assestare il bilancio rispetto alla previsione di gennaio”. Le risorse resesi disponibili per integrare i capitoli che hanno avuto qualche sofferenza sono riconducibili a due macro-aree: economie da indebitamenti e economie derivanti dalla gestione dei rifiuti”.

“Questo atto – ha aggiunto poi l’assessore – non riveste particolare criticità perché le variazioni sono state limitate. Questo dimostra che la gestione finanziaria dell’Ente ha iniziato a essere ricondotta in un alveo di maggiore sostenibilità”.

Un’emendamento sull’atto era stato proposto da Thomas De Luca del Movimento 5 stelle, con il quale si chiedeva “di destinare l’importo in variazione di 37mila euro in aumento per la gestione del servizio museale e teatrale alla voce di bilancio dedicata al trasporto a chiamata per disabili”, ma ha avuto un parere di regolarità contabile non favorevole ed è stato poi respinto dal consiglio comunale con 15 voti contrari, 4 astensioni e 8 voti a favore.

“Solo in presenza del fondo di rotazione la norma obbliga la riduzione delle spese sui contratti dei fornitori – ha sottolineato l’assessore Piacenti in merito – ma noi abbiamo cercato comunque di ricontrattare i servizi con i fornitori. Alcuni hanno aderito altri no. Nel caso dei servizi museali il fornitore non ha aderito durante la fase di rivisitazione dei contratto”.

Enrico Melassecche (IlT) aveva presentato una proposta d’atto d’indirizzo sottoscritta anche da De Luca (M5S) con la quale chiedeva al consiglio d’impegnare sindaco e giunta “a valutare immediatamente le conseguenze dei tagli lineari a danno di alcuni servizi come quelli relativi al trasporto per disabili, o come la mancata minima manutenzione delle strade, dei marciapiedi, delle strisce pedonali, dei semafori; a provvedere con urgenza per tutti gli interventi manutentivi urgenti per la sicurezza dei cittadini, la cui mancata realizzazione potrebbe comportare il reato di omissione d’atti d’u; a far conoscere, secondo la normativa sulla trasparenza, tutte le richieste effettuate dai dirigenti per i fondi indispensabili a coprire le spese minime di manutenzione” e anche questo atto è stato respinto con 17 voti contrari e 11 a favore.

Anche il presidente del gruppo del Pd Francesco Filipponi, ha presentato una proposta d’atto d’indirizzo su questo stesso tema, che è stata però discussa subito dopo il punto riguardante la variazione: “Vista la variazione di bilancio di oggi che taglia 74mila euro per il trasporto a chiamata per i disabili rispetto al bilancio di previsione 2016, valutata l’importanza del servizio erogato dall’ente, impegna il sindaco e la giunta a incrementare i fondi destinati a questo servizio nell’ultimo bimestre, prendendo altresì in considerazione l’utilizzo di parte dei fondi destinati con la presente variazione alla pubblica illuminazione”.

De Luca (M5S) sull’atto di Filipponi ha presentato un emendamento con il quale chiedeva di fatto un’ulteriore variazione di bilancio da approvare entro mercoledì, con l’obiettivo di incrementare i fondi per il trasporto disabili, perché – come ha fatto notare De Luca- “dopo il 30 novembre ogni variazione sarebbe impossibile per legge”.

Dopo una discussione in aula e dopo che la giunta, tramite l’assessore Piacenti, si è detta disponibile a recepire questa esigenza, dopo aver infine valutato gli aspetti amministrativi e tecnici, il consiglio ha approvato con 27 e 25 voti a favore l’atto d’indirizzo di Filipponi con l’emendamento di De Luca.

Votazione che alla fine ha lasciato strascichi polemici, con l’immediato commento di Marco Cecconi (FdI-AN):”Continuiamo a farci del male e a navigare a vista. Andiamo avanti così: con un assestamento di bilancio che oggi è stato approvato solo grazie al voto del sindaco
in persona, indispensabile per arrivare a 17, quota-salvezza di una maggioranza che a
quanto pare vacilla parecchio, almeno a giudicare dall’assenza in aula iper strategica,
proprio oggi, di alcuni dei suoi componenti più critici. Alla conta mancava chi non se la sente di ingoiare il boccone amarissimo del ricorso al fondo di rotazione, autentica iattura per le tasche dei ternani e grosso spauracchio per chi a quei ternani, prima o poi, dovrà pur richiedere una preferenza. Alla conta mancava e manca, soprattutto, la dignità politica di ammettere che la nave affonda mentre il capitano si comporta più o meno come quello del Concordia. Nella smorfia napoletana il 17 è ‘a disgrazzia’, oggi ha fatto la differenza addirittura per l’approvazione dell’assestamento di bilancio del Comune di Terni, ma domani la città chiederà conto anche di questo.

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