E’ emerso il caos nella seconda commissione comunale. Conseguenza del fatto che non si riesce ad aggiornare lo schema di compartecipazione alla spesa sociale deliberato dalla Regione più di un mese fa.
Il compito dell’amministrazione comunale è quello di aggiornare questo schema in base alle nuove fasce Isee ma, come spesso succede, tutto è ancora in alto mare. Di fatto ci sono pensieri contrastanti in seconda commissione, con l’assessore Bucari che, tra il veto alla sua proposta e le problematiche venutesi a creare tra i membri, ha rinviato ogni decisione a breve. Sulla stessa linea di pensiero dell’assessore c’è anche qualche membro d’opposizione come Cicioni, favorevole alla proposta assessorile nel prendere atto della delibera regionale. Alla fine è stata approvata la linea di Orsini del Pd: l’intera questione è stata rispedita in Giunta che dovrà provvedere a ritirare la delibera dell’esecutivo comunale del dicembre scorso, per far posto ad una nuova facendo riferimento alle nuove fasce Isee.
Di sicuro, bisognerà provvedere alla risoluzione della problematica il prima possibile per non incappare nell’intervento della Corte dei conti, come tiene a precisare Boccolini ma all’orizzonte si prospetta un nuovo acceso dibattito sulla compartecipazione alla spesa sociale quando verrà discusso il bilancio 2012 in consiglio comunale. Intanto, gli uffici comunali hanno consegnato alla commissione un prospetto dell’effetto dei nuovi scaglioni Isee decisi dalla Regione su di un campione di 278 beneficiari ternani, come riportato da Andrea Giuli sul Giornale dell’Umbria.
Ad esempio, fino a 4.800 euro annuali la quota per la compartecipazione è zero mentre da 4.801 euro fino a 7.500 per la domiciliare e da 4.801 a 8 mila euro per la semiresidenziale, la compartecipazione sarà del 10% per la prima fascia e del 20% per la seconda fascia. Ovviamente, più la cifra annuale aumenta e più sarà alta la compartecipazione fino ad arrivare al 100% totalmente a carico dell’utente per le persone con una fascia di reddito uguale o superiore a 24 mila euro.
Infine, le famiglie che hanno chiesto aiuto sociale sono 2.042 di cui, 78 sono famiglie a zero entrate, 43 i minori inseriti negli edifici educativi, 86 le famiglie richiedenti l’accesso al Fondo famiglie vulnerabili e 103 anziani che usufruiscono del servizio di portiere sociale.