Ast, aperti i seggi per il referendum dei lavoratori sull’accordo

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AST TERNIDa questa mattina all’Ast sono aperti i seggi per il referendum organizzato dai sindacati di categoria per consultare i circa 2.700 lavoratori in merito all’ipotesi di accordo firmata con l’azienda il 3 dicembre scorso al ministero dello Sviluppo economico. Oggi e domani i quattro seggi allestiti rimarranno aperti dalle 11 alle 16 e dalle 20 alle 24, mentre mercoledì, l’ultimo giorno utile per votare, dalle 11 alle 17. L’esito del voto sarà vincolante per l’applicazione dell’accordo sul piano industriale sottoscritto al Mise il 3 dicembre scorso. Chiamati al voto anche i lavoratori delle ditte esterne, che però non sarà vincolante.

I sindacati spingono per l’approvazione dell’accordo. Sulla questione interviene anche il Movimento 5 Stelle di Terni. Scrive in una nota M5S: “Mentre ci si sta affannando, anche tramite indicazioni di voto su comunicati ufficiali, sia azienda che sindacati stanno facendo di tutto per far sembrare questa ipotesi un ottimo accordo, ma tutti o quasi i lavoratori ne hanno bocciato la sostanza. Di fatto se da una parte l’azienda ha messo a disposizione una somma apprezzabile per chi ha deciso di interrompere il rapporto di lavoro, dall’altra ci sono stati 38 giorni di sciopero ad oltranza da parte dei lavoratori stessi. Gli unici che potremmo dire, non hanno fatto a pieno il loro lavoro, trattando per mesi ed in incontri di ore ed ore, sono proprio i sindacati, presentando dopo tutti questi giorni di sciopero, un’ipotesi di accordo a cui si poteva arrivare con 5 giorni di sciopero. Al primo documento scritto presentato e dovuto poi correggere od integrare con dimenticanze varie, in data 13 dicembre (come contentino per il SI), ci si è chiesti a cosa siano serviti fare tutti questi giorni di sciopero. Si paventa ad un ritorno al piano del 17 luglio in alternativa, fingendo di non conoscere il contratto nazionale, o gli accordi interconfederali del 23/7/93, che non consentono ad una parte di disdire in modo unilaterale la contrattazione di secondo livello”.

Prosegue la nota del M5S ternano: “Sicuramente vincerà il sì, perché i lavoratori si sentono traditi in primis da chi doveva rappresentarli. Serve un nuovo sindacato, un sindacato 3.0… perché questo non ha rappresentato affatto quanto i lavoratori avevano chiesto. Come M5S Terni, con la solidarietà dei tanti cittadini dipendenti dell’Ast, chiediamo solo di votare secondo coscienza, senza lasciarsi influenzare da scenari apocalittici, che nessuno potrebbe mai applicare. Se pensate che questo sia un buon accordo, votate sì… altrimenti votate no. Per approfondimenti sulle proposte (che arrivano dopo un percorso condiviso con lavoratori Ast) e sulle criticità riscontrate nell’ipotesi di accordo Mise del 3/12/204 http://www.terni5stelle.it/index.php/notizie/comunicati/318-referendum-tk-ast-lavoratori.

Aggiornamento ore 20,45: La presidente della Regione Catiuscia Marini a margine dell’assemblea annuale di Confindustria Umbria, ha detto: “Quella uscita dall’accordo per l’Ast è un’Umbria che ha messo punti fermi di maggiore fiducia. Anche le dichiarazioni di ieri dell’amministratore delegato Lucia Morselli, che fanno pensare a un impegno concreto sulla parte dell’accordo riguardante gli investimenti e le prospettive future, ci fa sentire più tranquilli. In un mare che comunque è ancora difficile e complesso. Soprattutto abbiamo ora bisogno di rassicurare anche quelle piccole e medie imprese dell’indotto – ha concluso Marini – che sono una seconda parte non secondaria ai dipendenti di Ast”.

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