Ast, bassi volumi produttivi. Appalti, sindacati chiedono incontro urgente e valutano mobilitazione

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Ast acciaierieDopo una breve, apparente quiete che era seguita all’accordo sul piano industriale sottoscritto al Mise, torna a crescere la tensione sull’Ast. Due le questioni che preoccupano: la prima riguarda i volumi produttivi che continuano ad essere bassi; la seconda è relativa alle difficoltà delle ditte dell’indotto causate dai tagli decisi dai vertici aziendali.

VOLUMI PRODUTTIVI Proprio a causa dei bassi volumi di produzione, sono già state programmate alcune fermate: “Nell’area Acc i volumi produttivi di febbraio saranno 64 mila tonnellate, con una prima fermata dal 31 gennaio al 4 febbraio, ma che probabilmente non sarà sufficiente a colmare l’insaturazione e dunque un’altra fermata è prevista entro la fine di febbraio. Per il Lac, 65 mila tonnellate con una fermata di circa 7 giorni per garantire l’alimentazione dei freddi. Per l’area a freddo, 31.500 tonnellate di Laminati a freddo e 14 mila di Nastri a caldo, con la sola saturazione degli impianti BA. Nei prossimi giorni saranno comunicate nello specifico le fermate impianti. La Laf dovrebbe fermare 7 giorni a fine mese e ci potrà essere una fermata anche per la Lac2. Per il Centro di finitura, 14.700 tonnellate tra Laf e Nac, con insaturazione da gestire all’interno del reparto, mentre per Titania prosegue la campagna di lamiere ed è prevista anche una di titanio”.

Ieri le Rsu spiegavano: “La carenza di volumi che continua a persistere, generando molti problemi e la riorganizzazione e gestione di alcuni enti strategici per raggiungere gli obiettivi dell’accoro del 3 dicembre scorso al Mise, rende necessaria una verifica più approfondita rispetto agli andamenti produttivi e gestionali del sito, perché tale situazione non può continuare a scaricarsi solo sui lavoratori”.

APPALTI Oggi le segreterie provinciali di Fim, Fiom e Uil hanno chiesto un incontro urgente e congiunto per fare il punto della situazione su quanto sta accadendo nel mondo degli appalti. Richiesta rivolta ai due consorzi che raggruppano molte delle aziende che lavorano all’interno dell’acciaieria: Consimec per l’area a caldo e Terni risorse per quella a freddo. La decisione è stata presa nel corso dell’assemblea dei lavoratori di Consimec, convocata dopo il licenziamento di 4 lavoratori della ditta Sies, ditta che ha già annunciato un’imminente chiusura, con conseguente perdita di lavoro per altri 8.

La situazione delle ditte terze è particolarmente complicata e i sindacati non escludono iniziative di mobilitazione. Annunciano inoltre che richiederanno al coordinamento dei delegati delle aziende dell’indotto, promosso da Cgil, Cisl e Uil, di attivarsi per organizzare “quanto prima una riunione operativa ed intraprendere tutte le iniziative utili a contrastare la politica dei tagli che sta colpendo il mondo degli appalti”.

PD TERNI Intanto il Partito democratico ternano plaude all’iniziativa dei senatori umbri che ieri hanno chiesto un’audizione in Commissione industria dei soggetti coinvolti nell’applicazione dell’accordo sull’Ast. Il comunicato del Pd di Terni:

“Come già sostenuto precedentemente, reputiamo imprescindibile una verifica ed un monitoraggio costante riguardo alla gestione e all’attuazione dell’accordo da parte della proprietà, alla quale chiediamo coerenza rispetto agli impegni sottoscritti il 3 dicembre scorso, dopo una faticosa vertenza che ha colpito l’intera città.

Per questo motivo, esprimiamo un forte sostegno e plauso alla decisione assunta dai Senatori Umbri del Partito Democratico, Gianluca Rossi, Valeria Cardinali, Nadia Ginetti, Miguel Gotor, di chiedere al Presidente della Commissione Industria, Massimo Mucchetti, un’audizione in Commissione Industria del Senato alla presenza del Ministro allo Sviluppo Economico, Federica Guidi, ed eventualmente a seguire l’Amministratore Delegato di Ast, Lucia Morselli, al fine di informare il Parlamento rispetto all’applicazione del piano industriale e dei suoi effetti sul sito siderurgico. Ricordiamo, infatti, che al Senato è stata approvata una mozione che impegnava il Governo a monitorare le vicende di AST.

La richiesta dei Senatori Umbri del Partito Democratico avviene in un momento cruciale a sostegno dello stabilimento e dei lavoratori a ridosso dell’ultimo incontro previsto per il 5 febbraio tra le segreterie provinciali di categoria e la dirigenza di Acciai Speciali Terni, volto ad una verifica sull’andamento dello stabilimento.

Le notizie trapelate in questi giorni sulla situazione delle ditte terze, la riorganizzazione dei settori e la riduzione dei turni rendono ancora indispensabile un’azione condivisa e un’alta attenzione da parte del Governo per la tutela del sito, dei suoi livelli di produzione e di occupazione, affinché la battaglia di un’intera città e il sacrificio dei lavoratori vengano ricompensati da esiti positivi”.

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  • bautista

    SE AVEVATE PRESO QUELLE 80 MILA EURO MO STAVATE A CUBA AVIVE DE RENDITA.

  • bautista

    P.S. SE QUALCUNO CHE LAVORA ALL’AST ME VOLE RISPONNE , LO PREGO DI EVITA’ PERCHE’ NON CI HO VOGLIA DE STAVVE A SENTI’

  • silvepaolo

    sull’80mila euro te do ragione…per il resto qualche problema neurologico credo che c’è l’hai e anche serio,te consiglio de fatte vede..da una bono pure!
    puo darsi che a te non te servono 80 mila euro tanto te campi con l’infermita mentale.
    PS non so dell’ast

    • bautista

      COGLIONAZZO, IO DICO LE CAZZATE E TU MI RISPONDI PURE.
      CHE PIRLA CHE SEI.
      SEI COME TUTTI NOI COGLIONI CHE SCRIVIAMO STRONZATE IN QUESTO BLOG.

      • silvepaolo

        damme retta:CURATE

        • bautista

          DAMMA RETTA. MPICCATE

          • bautista

            DOTT. SILVEPAOLO.
            PRRRRRRRR!!!

  • Pierluigi

    La soluzione migliore per la città di Terni sarebbe la chiusura immediata di tutti e due i forni( di tutta l’area a caldo per capirci); rimarrebbe solo l’area a freddo che è molto meno inquinante.
    L’Ast deve essere commissariata per disastro ambientale; VANNO SUBITO INIZIATI I LAVORI DI BONIFICA ALL’INTERNO E ALL’ESTERNO DELLA FABBRICA.
    Va iniziato subito il processo di riconversione ecologica dell’economia ternana verso una città post-industriale.
    Terni è stata distrutta dall’acciaieria, rinascerà dalle sue ceneri.

  • kikko

    fino a quanto ce stanno i sindacati sara sempre cosi basta che magnano loro mo se preoccupano perche se chiude ast so cazzi niente piu tesere l unica cosa e landini con l occupazione ma anche lui tra un po se venne allora retsa solo una cosa latta dura senza paura ……avanti terni nn facemo sotto mette da nessuno…..