Domani sarà una giornata cruciale per le sorti delle acciaierie di Terni: il ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera, incontrerà infatti nel primo pomeriggio il ceo di Outokumpu, Mika Seitovirta, per discutere delle intenzioni della multinazionale finlandese di cedere l’Ast mantenendo però per se la linea di produzione a freddo BA2 e il Tubificio. Uno spezzatino che sarebbe assolutamente devastante per le acciaierie di viale Brin, per i livelli occupazionali diretti e per quelli generati dall’indotto. Nella manifestazione di giovedì 11 ottobre (qui l’articolo) la città di Terni ha già gridato il proprio “No” categorico ad una simile prospettiva. Per domani i sindacati si aspettano che anche il Governo prenda ufficialmente posizione contraria allo smembramento del sito di Terni.
In concomitanza dell’incontro ministeriale, le rsu e le segreterie provinciali di Fiom-Cgil, Fim-Cisl, Uilm-Uil, Fismic e Ugl hanno indetto 8 ore di sciopero per i lavoratori del primo e secondo turno e di quello spezzato dell’intero gruppo ThyssenKrupp-Ast. Inoltre rsu e sindacati stanno organizzando in queste ore sei pullman per condurre una delegazione dei lavoratori nella capitale, per un presidio davanti al ministero in concomitanza con l’incontro.
Intanto il segretario nazionale della Uilm, Mario Ghini, fa sapere che gli è “giunta notizia che l’Antitrust europeo non ha ancora definito di quale entità debba essere la capacità produttiva” cui Outokumpu dovrebbe rinunciare per avere l’ok alla fusione con Inoxum. L’annunciata cessione del sito umbro, sottolinea Ghini, ha più l’aria di una “operazione finalizzata a portare fuori dall’Italia il know-how che Terni si è costruita e a fare cassa; sembra più un’operazione economico finanziaria che industriale”.
Il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, a margine dell’Assemblea di Confindustria Perugia, ha dichiarato: “I finlandesi mi sembrano molto convinti ad andare avanti ma le complicazioni non aiutano” aggiungendo di essere stato recentemente in Finlandia e di aver parlato anche con il Primo Ministro. “Credo che qui vada un po’ vista la situazione”, ha concluso.