Ast, istituzioni umbre scrivono ad Almunia: ”Ue consenta acquisto da parte di Outokumpu”

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polli-marini-digirolamoRivedere la decisione assunta a novembre 2012 e consentire l’acquisizione di Inoxum da parte di Outokumpu senza condizioni o tramite la vendita di altri impianti diversi dall’Ast: è una delle principali richieste contenute in una lettera inviata al commissario europeo per la concorrenza, Joaquin Almunia, firmata dal sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo, dalla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, e dal presidente della Provincia di Terni, Feliciano Polli. In questo modo le acciaierie di Terni rimarrebbero di proprietà della multinazionale finlandese, mettendo fine alle pesanti incertezze che gravano sul futuro.

I tre amministratori umbri (che avevano incontrato Almunia la settimana scorsa a Strasburgo) ribadiscono che, nel caso in cui i vincoli imposti ad Outokumpu non possano essere cancellati, i tempi della vendita di Ast “devono essere rapidi e la data di scadenza non deve andare oltre il mese. Deve essere imposto e fatto rispettare – continua la loro lettera – il vincolo di salvaguardare la produzione e la posizione di mercato di Ast. Chiediamo su questo un rapporto formale da parte del Monitoring Trustee”.

In caso di inadempienza, “la Commissione deve far valere i propri poteri e sostituirsi ad Outokumpu nella procedura di vendita. Se da tutto questo, derivasse un danno irreparabile per Ast, per Terni, per l’Umbria e per l’Italia – concludono i tre – siamo decisi a tutelare i nostri interessi in sede legale, anche con un esposto alla Corte di giustizia”.

Analoghe considerazioni sono state espresse dal capogruppo di Rifondazione comunista – Fds in Consiglio regionale, Damiano Stufara, per il quale ci sono solo due possibili strade: “L’Antitrust ritorna suoi suoi passi, consentendo ad Outokumpu di tenersi l’Ast, oppure lo Stato italiano, come richiesto dai sindacati e dalle forze politiche locali, batte i pugni sui tavoli che contano. E li batte, aggiungiamo noi, avanzando una proposta di acquisizione dell’Ast, candidandosi in questo modo a costituire il famoso quarto player europeo dell’acciaio, come inizialmente richiesto dall’Antitrust”.

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