Il premier Matteo Renzi è tornato a dire che sull’Ast di Terni “credo e penso che si possa trovare un accordo”. Lo ha detto all’assemblea del Pd, auspicando che “non si usino le vertenze aperte per” per polemiche politiche. “Terni senza acciaio è una città fantasma”, ha aggiunto.
Intanto ha però annullato la visita a Terni. Il suo “tour industriale” proseguirà infatti in altri stabilimenti in Lombardia e Liguria. Dall’entourage di Renzi si esclude che le tappe siano stabilite sulla base di preoccupazioni per possibili contestazioni (come quelle subite a Brescia). Resta allora difficile comprendere come mai abbia deciso di annullare sia la visita a Terni che quella a Taranto, all’Ilva, che ieri erano date quasi per certe.
Aggiornamento ore 23,55: In serata è andata in onda su Rai 3, a Ballarò, un’intervista di Renzi che ha parlato anche dell’Ast. Ha detto: “Sto facendo pressione, ne parlo a tutti i livelli, perché l’azienda arrivi a un accordo. I sindacati chiedono garanzie sul piano industriale”.
E’ anche tornato sugli scontri di piazza dell’Indipendenza in cui gli operai sono stati manganellati. Ha affermato il premier: “Ho visto i padri di famiglia dell’Ast alla Leopolda: non mi sono sembrati facinorosi. In quella vicenda non mi par di vedere atteggiamenti contro lo stato come quelli degli antagonisti. Alfano ha detto, come Landini e Camusso, che non vogliamo un capro espiatorio. Sindacato e ministero dell’interno vogliono scrivere insieme le regole delle manifestazioni, serve si lavori nella stessa direzione. Intanto le immagini” della carica della polizia “hanno aperto accertamenti interni in corso”. In ogni caso, ha detto Renzi che “l’ordine di ‘caricare’ gli operai dell’Ast non lo abbiamo dato noi, è del tutto evidente”.
Ha detto infine Renzi: “Voglio fare un appello: cerchiamo di non fare del lavoro il luogo dello scontro. Non è un complotto ma chi oggi vuol fare polemica contro il Governo non lo faccia sul dolore dei cassintegrati”.