Questa mattina i sindacati hanno ribadito netta contrarietà all’ipotesi di “spacchettamento” del sito dell’Ast di Terni da parte di Outokumpu, nell’ambito della fusione con Inoxum-ThyssenKrupp. In una conferenza stampa, le segreterie territoriali di Fiom, Fim, Uilm, Ugl e Fismic hanno voluto fare il punto sulle ultime indiscrezioni, non confermate ufficialmente, relative alla possibile intenzione della multinazionale finlandese di tenere per sé, o eventualmente vendere a un altro compratore, il Tubificio, un importante controllata dell’Ast.
I sindacalisti hanno definito come possibile la presentazione di un ricorso agli organi di giustizia e vigilanza dell’Unione europea nel caso in cui la Commissione europea antitrust avalli, il 16 novembre prossimo, la proposta di smembramento del sito presentata da Outokumpu. In questo modo, hanno spiegato i sindacalisti, verrebbe bloccato “l’intero processo di vendita per almeno due anni”. Possibilità, questa del ricorso alla giustizia europea, che secondo i sindacalisti potrebbe essere valutata anche dal Governo italiano.
“Siamo consapevoli che da qui al 16 novembre ci troveremo di fronte a molte notizie contrastanti – ha spiegato il segretario della Fiom di Terni, Claudio Cipolla – ma ribadiamo la nostra convinzione che il sito ternano ha ragione di esistere solo se viene venduto in tutta la sua interezza. La nostra preoccupazione è che l’attenzione su questo punto possa calare”. Dello stesso avviso il segretario provinciale della Fim, Celestino Tasso, secondo il quale “se Outokumpu reputa per motivi oggettivi che Terni deve essere venduta è bene che ci venda interamente, ma questa proposta deve essere messa per iscritto e inviata alla commissione antitrust”. Per il segretario di Ugl metalmeccanici, Daniele Francescangeli “il Tubificio è strategico, è il core business del sito che senza non può competere”.
I sindacati hanno inoltre annunciato che il 5 novembre prossimo una delegazione dei lavoratori parteciperà a un sit-in sotto la sede romana dell’Unione europea, in occasione della discussione dell’interrogazione sul caso Terni presentata da 65 parlamentari europei italiani. Segretari sindacali e coordinatori parteciperanno in videoconferenza alla seduta, durante la quale è attesa l’adozione di una risoluzione sull’argomento. “Vedremo successivamente – ha aggiunto Francescangeli – se saranno necessarie altre iniziative di mobilitazione”.