Ast, tavolo al Mise: Thyssen e sindacati su posizioni distanti. L’accordo non c’è, nuovo rinvio
Prima dell’incontro i sindacati avevano manifestato grande pessimismo. A mitigare un po’ i cattivi presagi era stato l’intervento del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, che in mattinata ha detto che occorre salvare subito Ast, Termini Imerese e Ilva. Renzi ha anche sostenuto la necessità di non spegnere definitivamente uno dei forni fusori come ventilato da Thyssenkrupp. Caso ha voluto che poche ore prima delle parole del premier, entrambi i forni fossero stati provvisoriamente spenti (l’azienda ricorre normalmente a questa operazione quando non ha sufficienti ordinazioni; in questo caso l’azienda avrebbe deciso lo spegnimento anche per ragioni di sicurezza legate a possibili scioperi come quello generale annunciato dalla Cgil in risposta al Jobs Act del Governo).
Aggiornamento ore 18,55: Il confronto tra Thyssenkrupp e sindacati sul futuro dell’Ast di Terni prosegue alla presenza del ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi. Secondo quanto rendono noti i sindacalisti presenti, negli incontri nella prima parte del pomeriggio, non solo le posizioni sono rimaste molto lontane ma i margini per un possibile accordo sembrano essersi addirittura ridotti.
Aggiornamento ore 19,45: Ancora un buco nell’acqua: l’incontro è terminato senza nessun accordo. La trattativa riprenderà domani: è stato fissato un nuovo appuntamento al Mise alle ore 15.