Ast, tavolo al Mise, Tk: ”Potremmo non vendere”. Sindacati chiedono approfondimenti

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thyssenkrupp-terniContrordine: la Thyssenkrupp ora è pronta a tenersi l’Ast di Terni. E’ quanto emerso oggi, nel corso del primo incontro al ministero dello Sviluppo economico per discutere del piano industriale dopo il ritiro di quello lacrime e sangueAll’incontro al Mise erano presenti, tra gli altri, l’ad dell’Ast, Lucia Morselli, il dirigente del Mise Giampietro Castano, istituzioni locali dell’Umbria e rappresentanze sindacali di categoria.

Nelle scorse settimane la multinazionale tedesca aveva più volte annunciato l’intenzione di vendere gli stabilimenti di viale Brin giudicati, senza mezzi termini, delle zavorre. Oggi, a sorpresa, i vertici dell’azienda hanno invece spiegato di aver cambiato idea: Ast potrebbe non finire più in vendita nemmeno in futuro. Ora Thyssenkrupp dichiara di addirittura di essere pronta ad investire. Una svolta che sarà da decifrare nelle prossime settimane, entro il 4 ottobre (deadline per giungere ad un nuovo piano industriale).

Secondo un comunicato sindacale congiunto, all’inizio della riunione il Mise ha comunicato l’esistenza di un tavolo specifico con Governo, istituzioni locali e azienda che riguarderebbe materie prime, energia e infrastrutture. L’azienda ha quindi esposto dei dati relativi alle macroaree che costituiscono le voci di bilancio dell’Ast. In merito a questo punto i sindacati hanno richiesto approfondimenti in particolare su strategie commerciali, mercati di riferimento, politiche degli acquisti e dei prezzi, mix produttivi, volumi, investimenti, energia e futuro di tutte le produzioni presenti nel sito ternano. Parte di questi temi saranno affrontati nel corso di incontri che si svolgeranno a Terni nei prossimi giorni, mentre il prossimo incontro al Mise è stato fissato per il 19 settembre.

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