Ast, tutti contro Morselli: ”Istigazione a violenza”. Rossi interroga ministro, sindacati valutano denuncia

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Lucia_MorselliLa notte scorsa a sorpresa l’ad dell’Ast, Lucia Morselli, si è presentata al presidio dei lavoratori in viale Brin ed ha parlato agli operai spiegando le proprie ragioni e facendo alcune concessioni. Un gesto che sta attirando dure critiche. E non solo. Il senatore ternano del Pd, Gianluca Rossi, annuncia infatti un atto di sindacato ispettivo sul “possibile pregiudizio arrecato all’ordine pubblico dalle continue sobillazioni a cui sono sottoposti i lavoratori di Ast e l’intera città”, mentre i sindacati stanno valutando se denunciare Morselli per istigazione alla violenza.

ROSSI Afferma Rossi: “Nelle prossime ore presenterò un’interrogazione al ministro dell’Interno per esporre i fatti che ripetutamente stanno mettendo a rischio la civile convivenza e l’ordine pubblico nella città di Terni, a causa di comportamenti discutibili da parte di chi rappresenta la Tk- Ast”. Per il senatore “Il ‘blitz’ notturno dell’ad dell’Acciai Speciali Terni al presidio dei lavoratori in sciopero testimonia due fatti ormai indiscutibili: il primo è che l’Ad ha superato ogni limite e senso di responsabilità, e il secondo è che non ci siamo ancora trovati di fronte ad eventi irreversibili (per non dire drammatici) solo grazie al grandissimo senso di responsabilità e solidarietà di lavoratori e sindacati; unitamente alla professionalità del Prefetto e del Questore, che ringrazio sinceramente”.

Conclude Rossi: “Il Governo valuti attentamente se intende proseguire una trattativa delicata con questo interlocutore. Non si tratta di scegliere con chi discutere, ma di esigere da una multinazionale presente da vent’anni in Italia che siano ristabilite relazioni corrette con la città, le sue istituzioni e i lavoratori. La condotta tenuta dall’Ad non pare avere più i requisiti necessari al confronto con le istituzioni locali e il governo nazionale”.

SINDACATI Rsu e sindacati stanno valutando se presentare una denuncia in questura per istigazione alla violenza nei confronti di Lucia Morselli, per la sua visita inaspettata della scorsa notte davanti ai cancelli della fabbrica: ad annunciarlo è stato il segretario provinciale della Fiom Claudio Cipolla, al termine di un incontro avuto questa mattina con il prefetto di Terni Gianfelice Bellesini.

Cipolla ha definito la comparsa del manager al presidio dei lavoratori “una provocazione”. “La Morselli ha provato a dividerci con promesse mai messe nero su bianco – ha aggiunto – non c’è coerenza tra quello che dice e quello che fa. Si sta procedendo a colpi bassi”. Secondo Cipolla il prefetto “ha apprezzato il grado di civiltà e responsabilità dei lavoratori e ha detto che ci sosterrà per quello che gli compete”. I sindacati di categoria hanno anche discusso con il prefetto in merito alle future iniziative da intraprendere, tra cui una “prossima uscita fuori regione”. Il segretario di Fiom Terni ha aggiunto che i presidi davanti a prefettura e Comune non sono contro le istituzioni, ma “per costruire qualcosa insieme”.

Aggiornamento ore 16,30: Sul blitz notturno della Morselli intervengono ora, polemizzando, anche il sindaco di Terni, l’Ugl metalmeccanici e Cgil, Cisl e Uil.

SINDACO Scrive in una nota Leopoldo Di Girolamo: “Il presidio dei lavoratori Ast a Palazzo Spada e in consiglio comunale, casa di tutti i Ternani, è un ulteriore importante momento della mobilitazione che la città nel suo complesso sta portando avanti anche in queste ore, alla luce dell’ulteriore azione unilaterale dell’azienda che ha riproposto alle organizzazioni sindacali lo stesso piano di ristrutturazione già respinto da tutti coloro che hanno veramente a cuore le sorti dell’azienda fondamentale per Terni e strategica per il Paese. La città ha dimostrato di stare in piena sintonia con i lavoratori e le organizzazioni sindacali, a testimonianza del profondo legame della città con la sua fabbrica”.

“Purtroppo – prosegue il sindaco – altrettanto senso di responsabilità, attaccamento alla fabbrica non lo ha dimostrato l’amministratore delegato che questa notte ha improvvisato una sortita della quale francamente non se ne sentiva il bisogno. Solo il grande senso di maturità, di unità e di intelligenza dei lavoratori, la professionalità e la presenza dei responsabili della sicurezza, hanno evitato situazioni che rischiano solo di portare confusione e di spostare a questione di ordine pubblico una vicenda che è esclusivamente legata al lavoro, alla produzione, all’economia del Paese. Se l’amministratore delegato di Ast ha elementi nuovi da apportare ha tutte le sedi per farlo, non ha bisogno di comizi estemporanei, c’è un tavolo di trattativa aperto con il Governo, con le organizzazioni sindacali, con i lavoratori, con le istituzioni locali. E’ in questi contesti che si discute del futuro di uno dei siti industriali più rilevanti del Paese e dell’Europa”.

Prosegue Di Girolamo: “Chiediamo in maniera esplicita e ferma all’amministratore delegato di sintonizzarsi quantomeno con il senso di responsabilità, profondità di analisi, messo in campo in questi mesi da tutte le forze sindacali, sociali, dai lavoratori, dalla Terni che ha risposto con grande mobilitazione e compostezza alla manifestazione dei giorni scorsi”.

“Come già annunciato nella tarda serata di ieri  – prosegue il sindaco facendo riferimento al confronto avuto con i lavoratori occupanti l’aula di palazzo Spada – ribadisco, unitamente al Presidente del Consiglio Comunale, la piena disponibilità a sospendere tutte le attività politico-istituzionali, tranne ovviamente quelle i cui atti potrebbero causare disagi alla comunità. La decisione sarà comunque discussa dalla Conferenza dei Capi Gruppo che si riunisce oggi. Con questa scelta si dà al Paese un segnale forte: se si ferma la fabbrica, contestualmente si ferma la città”.

“Sono dell’avviso – continua Di Girolamo – che dalle prossime ore sarà necessario far uscire l’iniziativa di protesta al di fuori delle mura cittadine e come obiettivo individuo la Germania ed in particolare la città di Essen, sede della multinazionale tedesca. E’ lì che dobbiamo alzare la voce per portare all’opinione pubblica tedesca le ragioni di una città che non intende abdicare al suo ruolo di leader nel settore degli acciai ed in particolare non intende piegarsi a perverse logiche di mercato. Per favorire la presenza in Germania dei lavoratori, metterò a disposizione un contributo economico”. Ai lavoratori aveva garantito di essere disposto a pagare il primo pullman.

Infine Di Girolamo rilancia ancora una volta l’idea di boicottare i prodotti Thyssenkrupp. E’ però un appello che non può essere rivolto ai cittadini ternani (o ad una minuscola parte di loro come i costruttori edili) visto che, sostanzialmente, l’invito si potrebbe tradurre in: “Non acquistare ascensori prodotti da Tk. Dice il sindaco: “Per dare un forte segnale ai proprietari della Thyssen auspico, inoltre, anche l’avvio di una protesta parallela, che tenda a favorire il boicottaggio dei prodotti Thyssenkrupp presenti nel mercato italiano. E’ con questi strumenti di lotta democratica, non violenta, che ci opponiamo, alla cecità, alla prepotenza degli atti unilaterali ai quali in queste ultime ore si sono aggiunte provocazioni che sembrano appartenere solo a questa dirigenza e che mai si erano verificate nella lunga, e non sempre facile, storia del rapporto tra la fabbrica e la città”.

UGL  Il segretario generale dell’Ugl Metalmeccanici, Maria Antonietta Vicaro, e il vice segretario dei metalmeccanici con delega alla siderurgia, Daniele Francescangeli, dichiarano: “Siamo arrivati a una assenza totale di correttezza da parte dell’amministratore delegato di Ast, Lucia Morselli, che con i suoi blitz, come quello della notte scorsa, sta mettendo ulteriormente a rischio la tenuta sociale di una città che è diventata una polveriera pronta a esplodere”. Riferendosi all’incontro notturno, i due sindacalisti ritengono che “questa è l’ennesima provocazione sulla quale ci aspettiamo un provvedimento delle autorità verso atteggiamenti pericolosi che ci portano a difficili soluzioni”.

“Noi ancora speriamo – continuano Vicaro e Francescangeli – che l’azione del governo sia di supporto a quella sindacale, per arrivare ad un accordo che metta in sicurezza il sito ternano. Il prossimo 29 ottobre il ministro Guidi interverrà alla Camera per un’informativa sulla vertenza. Auspichiamo che prima di quell’appuntamento ci sia un incontro tra il ministro e Morselli, che aiuti anche a favorire il ripristino di quel dialogo troppe volte interrotto da atteggiamenti irresponsabili”.

“Il governo – concludono i due sindacalisti – richiami all’ordine l’azienda, perché siamo di fronte ad una città ormai in sciopero continuo”.

CGIL CISL E UIL “Nella storia del movimento sindacale italiano e umbro non si ha memoria di altrettanta spudoratezza”: così Cgil, Cisl e Uil dell’Umbria sulla visita dell’ad di Ast Lucia Morselli la notte scorsa al presidio davanti ai cancelli della fabbrica. I sindacati in una nota congiunta la definiscono una “provocazione”, al pari del “taglio dei turni aziendali finalizzato al ridimensionamento dell’attività produttiva, ai licenziamenti e alla cancellazione dell’integrativo”.

“L’atteggiamento della ad – tengono a sottolineare Cgil, Cisl e Uil dell’Umbria – è stato respinto dal grande senso di responsabilità dimostrato, ancora una volta, dai lavoratori dell’Ast”. La nota si conclude con l’appello al Governo a “mettere in campo tutte le iniziative necessarie, compresi i contratti di solidarietà, per scongiurare i licenziamenti e garantire un futuro produttivo a Terni e all’Umbria”.

Aggiornamento ore 18,30: i sindacati hanno deciso di denunciare l’ad Lucia Morselli.

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