E’ un ultimatum quello che Confimpresa e Terni Oltre lanciano al Comune di Terni: rimuova l’autovelox di viale dello Stadio e rimborsi i soldi a chi ha già pagato multe o scatterà una denuncia collettiva. Per far capire di fare sul serio, l’esponente di Confimpresa, Francesco Bartoli, fa sapere di aver già avviato una raccolta firme per presentare un esposto collettivo in magistratura mentre Leo Venturi di Terni Oltre ha già garantito il proprio appoggio all’iniziativa. I due hanno spiegato i propri intenti in una conferenza stampa. Lo stesso Bartoli fa anche sapere che questa mattina il giudice di Pace ha accolto gli ultimi ricorsi contro gli autovelox accogliendoli in prima udienza. Inoltre, nei confronti dell’autovelox di via Alfonsine, sono stati presentati al Prefetto nuovi ricorsi “in modo che sia avviato lo stesso procedimento legale che ha portato alla dichiarazione di illegittimità dell’autovelox posto in via dello Stadio”.
Il Comune di Terni, che pubblicamente continua a difendere la legittimità degli occhi elettronici, si ritrova una brutta gatta da pelare. Con le centinaia di ricorsi che il Prefetto sta accogliendo (“li accoglierò con il ciclostile” aveva dichiarato dopo aver ricevuto il rapporto della polizia, qui l’articolo), gli introiti dall’autovelox di viale dello Stadio si stanno praticamente azzerando e la stesso potrebbe accadere per quello di via Alfonsine. Se poi palazzo Spada dovesse essere costretto a risarcire i circa 4 milioni di euro già incassati dalle multe elevate tramite i due apparecchi, il bilancio andrebbe in rosso, profondo rosso. Salvo acrobazie contabili o conigli dal cilindro, il dissesto sarebbe assicurato.
Uno scenario che non spaventa Confimpresa: “Ribadiamo che in caso di rifiuto del Comune e del Consiglio comunale all’avvio di un procedimento amministrativo di annullamento e conseguente rimborso delle multe, scatterà la denuncia collettiva alla magistratura con l’avvio di un procedimento penale a carico degli amministratori e dirigenti comunali per eccesso di potere ed omissione d’atti d’ufficio. In questo modo – prosegue Bartoli – chi è stato colpito ingiustamente da sanzioni illegittime potrà costituirsi parte civile per ottenere il rimborso delle somme pagate e nel caso di un riconoscimento di danni accessori le ulteriori somme verranno destinate all’Associazione Nazionale Vittime della Strada perché vogliamo ricordarlo questa iniziativa popolare non è un’apologia della velocità stradale ma del corretto uso dei fondi pubblici perché effettivamente vengano adottate misure per aumentare la sicurezza stradale invece di attivare procedure coercitive al solo fine di rimpinguare le asfittiche casse comunali”.
Udc. Sulla stessa lunghezza d’onda il consigliere comunale Udc, Enrico Melasecche che in un comunicato torna ad accusare l’Amministrazione: “La cosa che indigna la città in merito alle decine di migliaia di multe comminate da quelle macchinette infernali non è tanto la discussione sugli aspetti più propriamente tecnici su cui moltissimi cittadini hanno fin dall’inizio fatto osservazioni quanto mai pertinenti ma la precisa, fredda volontà da parte della giunta, a cominciare dal Sindaco e dalla dirigenza apicale della struttura comunale messa apposta ad eseguire i disegni politici dell’inquilino di Palazzo Spada, nel conseguire il risultato di incassare, costi quel che costi, una montagna di soldi”.
Melasecche conferma anche dei retroscena riportati in passato: “Ci consta che ci sono state telefonate febbrili per forzare la mano nell’installare gli autovelox,che all’inizio l’assessore Bencivenga abbia tentato un minimo di resistenza, rendendosi conto che sarebbe stato a lui appioppato il marchio dello Sceriffo di Nottingham, volto a vessare i più poveri per ingrassare l’apparato, ma che poi si sia adeguato alla volontà del superiore mega dirigente. Lo stesso Bencivenga ha dichiarato in più di un’occasione a mezza bocca che li voleva togliere ma poi la poltrona di assessore val bene due autovelox, tanto le multe non le paga lui!”.
“Il tutto – è l’affondo del consigliere comunale – per mantenere in piedi società che hanno in questi anni munto milioni di euro al Comune per produrre solo burocrazia, per finanziare un CAOS sponsorizzato da chi nel PD conta più del sindaco, per consentire all’amico Sbarzella di continuare ad appropriarsi della quasi totalità di quanto fruttano i parcheggi relativi alle strisce blu. Un sistema ben oleato di tipo medievale che consente di mantenere le mani sulla città con un apparato reticolare che la controlla ma le impedisce di ripartire”.
Melasecche conclude: “Chiediamo al Consiglio comunale che si esprima alla luce del sole sulla restituzione di quelle multe assurde anche a coloro che, sfiduciati dai meccanismi infernali della burocrazia, sono stati costretti a pagare, esattamente come avviene a malincuore per la Tevere Nera, consapevoli che spesso resistere come si vorrebbe, produrrebbe conseguenze ulteriormente pesanti”.
AGGIORNAMENTI
Replica di Bencivenga. “Le dichiarazioni di oggi dell’Udc che parlano di un baratto da parte del sottoscritto della poltrona di assessore per l’installazione di due autovelox mi lasciano allibito, respingo con sdegno – dichiara l’assessore alla Mobilità Luigi Bencivenga – una insinuazione di basso livello. Non è mio costume ricoprire incarichi amministrativi e politici a qualunque costo, soprattutto non mi sogno di barattare le poltrone con dispositivi che sono stati installati per migliorare la sicurezza della viabilità cittadina. La decisione di installare gli autovelox, così come di altri apparecchi che sanzionano gli automobilisti non corretti, è una decisione collegiale dell’amministrazione comunale, degli uffici e dei tecnici, che vede anche il sostegno dell’assessore al ramo, in quanto la situazione della viabilità cittadina richiedeva interventi del genere. La sicurezza è una questione che non si baratta ed ogni altro comportamento è omissivo. Nessuno può negare che in viale dello Stadio e in via Alfonsine, nei sensi di marcia dove sono installati gli apparecchi di rilevazione e sanzioni, la velocità sia diminuita e che siano diminuiti gli incidenti. E’ questo il dato che conta. Tutto il resto è strumentalizzazioni e polemiche che non portano a risultati per la città”.
Atto di indirizzo di Terni Oltre. In serata è arrivato anche l’atto di indirizzo presentato da Leo Venturi di Terni Oltre che si conclude con la richiesta di “rimborsare le multe impropriamente richieste anche in assenza dei ricorsi presentati dagli automobilisti interessati” e di “avviare un’attenta e tempestiva iniziativa interna per verificare e accertare le eventuali responsabilità sia politiche che amministrative che hanno determinato le scelte in merito all’installazione dell’autovelox di viale dello Stadio”. Inoltre nell’atto Venturi chiede di “affrontare il tema della sicurezza stradale non solo attraverso l’installazione dei rilevatori di velocità, rispettando le normative, le leggi e non allo scopo di far quadrare i bilanci, ma, prioritariamente, attraverso una puntuale manutenzione delle strade, un’adeguata installazione della segnaletica verticale, una sistematica realizzazione della segnaletica orizzontale e garantendo un più adeguato presidio del territorio attraverso la presenza più continua dei Vigili Urbani e di tutti i soggetti deputati ad assolvere tale compito”.
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