Bilancio 2012, Di Girolamo: ”Inevitabile aumento della pressione fiscale”. Paci: ”Aliquote in media nazionali”
Faticosamente perché, nonostante ulteriori 12 milioni di euro da parte dello Stato e l’incertezza sul gettito Imu, Palazzo Spada è riuscita a far quadrare i conti di un bilancio che ammonta a 115 milioni di euro. Nonostante l’amministrazione Di Girolamo abbia risparmiato dai costi di gestione 4 milioni e 267 mila euro (un milione in meno per le spese di personale, 267 mila euro dalle riduzioni delle indennità di tutti gli amministratori e 3 milioni dalla gestione ordinaria), il sindaco ha definito “inevitabile” l’aumento della pressione fiscale con l’aumento delle aliquote Imu e Irpef.
Sulla stessa linea di pensiero anche il vicesindaco Libero Paci, che tende a precisare come la capacità di investimento, così come avvenuto per tutti gli enti locali, si sia ridotta del 40%, con un ritorno a 20 anni fa negli investimenti. Un esercizio finanziario che fa i conti con il sovradimensionamento dell’Imu nella previsione del ministero delle Finanze che stima un gettito di 33 milioni da parte dei contribuenti ternani: “La previsione reale – ha riferito il vicesindaco – è di 30 milioni. Altri 17 milioni dei quali andranno allo Stato. A conferma che questa è un’imposta che serve quasi esclusivamente allo Stato e che a stento va a coprire i mancati gettiti della vecchia Ici”. Infatti, in virtù di ciò, il Comune, per poter far quadrare i conti, ha dovuto applicare un’aliquota Imu per la prima casa di 0,55 per mille e 0,96 per mille per gli altri immobili (https://ternioggi.it/aliquote-imu-nel-comune-di-terni-variano-tra-055-e-096-guida-della-tassa-sulla-casa) piazzandosi ai primi posti tra i comuni con la più alta aliquota. (https://ternioggi.it/aliquote-imu-terni-al-secondo-posto-tra-i-comuni-con-la-piu-alta-aliquota). Nonostante ciò, Paci tende a precisare, che le aliquote impostate rientrano nelle medie nazionali considerando anche l’innalzamento delle detrazioni che porteranno il 35-40% dei contribuenti ad essere esentati. Nelle minori entrate, invece, anche la riduzioni di 8 milioni delle alienazioni e dei proventi della cosiddetta Bucalossi.
Oltre all’Imu, come detto prima, Palazzo Spada si è vista costretta ad aumentare l’addizionale Irpef portandola allo 0,8% e il costo di alcuni servizi a domanda individuale come asili e mense anche se, l’amministrazione sottolinea che alla fine sono state tutelate le famiglie meno abbienti, a discapito delle fasce medio-alte dove la tariffa intera per la retta scolastica è aumentata fino al 35% (239 del 2011 contro i 322 euro del 2012). “Le rette, tra le più basse di Italia – riferisce il vicesindaco – continuano a coprire solo la metà dei reali costi sopportati dall’amministrazione comunale. La copertura arriva al 60% per il servizio di refezione scolastica. A fronte di un piccolo adeguamento (7 euro al mese) per i redditi alti è prevista la conferma dell’attuale importo per le fasce di reddito medie e una diminuzione per quelle più basse”. Infine, sempre in tema di far quadrare il bilancio previsionale, è stata aumentata la Tia (Tassa igiene ambientale) con un più 8% a fronte di una richiesta precedente dell’Asm, la quale la voleva innalzare fino all’11%.
“Riteniamo di aver centrato l’obiettivo – ha sostenuto il sindaco Di Girolamo – di tenere i conti in ordine e alto il livello dei servizi comunali, soprattutto nei settori cardine della città, della coesione sociale”. E’ di quasi 12 milioni la spesa per la pubblica istruzione, di 14 milioni per i trasporti e la viabilità, di 17 milioni per i servizi sociali, di 4 milioni per la cultura, di 2,1 milioni per lo sport.
“In un quadro – ha concluso il primo cittadino – difficile e molto complesso, presentiamo al consiglio comunale un bilancio che vuole continuare a puntare sulla qualità urbana, su una buona amministrazione di una città che continua a dare segnali di crescita, ad iniziare da quella demografica che è costante e significativa”. Ora la parola passa al consiglio comunale che dovrà approvare questo bilancio.