Comitato Emergenza Bonifica Papigno: ”Comune di Terni fa le bonifiche dei cavoli a merenda”
Il Comitato Emergenza Bonifica Papigno (composto da Italia Nostra, WWF, Pro Natura, Cai Tam, Mountain Wilderness, Associazione Mediterranea per la Natura, Comitato Don Chisciotte, Comitato PapignoPesche) commenta comunque un recente articolo: “Leggiamo che essendo meno grave del previsto la bonifica del lanificio Gruber avrà la precedenza sul risanamento (dell’area dell’ex discarica ndr). Bizzarro modo di ragionare, come suonare la campana a morto per Papigno. E per fortuna che da mesi stiamo chiedendo all’Amministrazione comunale in primis (senza ottenere alcuna risposta), di intervenire con la massima urgenza sull’area di Papigno per l’esposizione al rischio della sua popolazione, il degrado e la mancanza totale di messa in sicurezza della stessa! Abbiamo anche chiesto conto dei finanziamenti stanziati dal Ministero (ma che fine hanno fatto?!), e del perché ancora negli ultimi due anni sindaco e presidente di circoscrizione hanno rassicurato la popolazione spostando di sei mesi in sei mesi (seguendo pressappoco i cicli stagionali estate/inverno), l’inizio dei lavori! Sembra che per l’Amministrazione comunale di Terni la comunità di Papigno sia di serie B, non abbia diritto alla tutela della propria salute ed al risanamento del proprio territorio”.
Per il Comitato “stupisce anche il fatto che fino a poco tempo fa i due siti erano inscindibili, adesso non si capisce per quale motivo si possano affrontare le bonifiche separatamente”. In realtà, come già ricordato, lo scorporo era stato deciso a settembre 2012 suscitando le polemiche del Movimento 5 Stelle di Terni. Il Comune aveva promesso che entro la prima metà del 2013 sarebbe stato pronto un progetto definitivo di bonifica mentre ad oggi sta ancora “ragionando” sul da farsi.
“E’ anche molto poco rassicurante – prosegue il Comitato – come i fondi vengano allegramente smistati di qua e di là nei vari PUC, senza tener conto delle priorità e delle gravità delle situazioni. La confusione e la casualità della politica di intervento su un gravissimo stato di degrado e di inquinamento ambientale del territorio è pari solo alla superficialità, l’incuria e l’indifferenza con cui chi governa la città affronta la tematica”.
A scanso di equivoci il Comitato precisa: “Ci auguriamo che Gruber venga bonificata quanto prima, ma non a discapito di Papigno, ne’ perché qualcuno ha venduto già la pelle dell’orso. Siamo già in piena campagna elettorale e sicuramente una ‘Cittadella del Sociale’ ha più appeal della dignità e della salute di un intero paese. Vigileremo e ci opporremo con tutti i mezzi democratici che ci sono rimasti affinché questa stralunata ed opportunistica strategia ‘diversiva’, dall’obbiettivo primario non venga messa in atto”.
Per il Comitato “non si possono fare giochi di prestigio sulla pelle dei cittadini: se Papigno è più grave di Gruber, logica vorrebbe che, caso mai, fosse la prima ad essere risanata ed anche velocemente, recuperando il tempo sprecato. Ricordiamo al sindaco l’impegno più volte ribadito di fronte alla cittadinanza di Papigno in vari incontri nelle sedi istituzionali e nei sopralluoghi in paese, in cui, alla presenza del Presidente di Circoscrizione, condivise, plaudì e approvò persino il progetto presentato dalla popolazione per il recupero dell’area successivo al suo risanamento. Progetto che prevedeva aree attrezzate per sosta camper, recupero degli spazi sportivi, parcheggi per il paese, aree attrezzate con servizi, e da ultimo (nell’area estrema a ridosso delle pendici del paese, oltre il confine della ‘zona rossa’), il recupero degli antichi orti. Specifichiamo questo ultimo punto a beneficio di chi, -non avendo altre argomentazioni da addurre ai ritardi della fitodepurazione dell’area-, strumentalmente va citando in giro la ‘follia’ dei papignesi che vorrebbero fare gli orti sopra una discarica…. Oltre al danno la beffa!”
Infine conclude la nota “siamo stanchi, come associazioni e come cittadini delle continue prese in giro e delle offese personali e all’intelligenza delle istituzioni preposte alla gestione ed al governo del territorio e di questa emergenza in particolare. Se per Gruber qualcuno si è già venduto lottizzazioni improbabili non è affare che riguardi i diritti della popolazione. Chiediamo inoltre che il Comune di Terni aderisca ufficialmente alla rete dei comuni con presenza di siti contaminati di rilevanza nazionale www.retecomunisin.org, proprio in ragione della presenza nel nostro territorio del SIN denominato ‘Terni Papigno’ che, per l’appunto, comprende sia l’ex Gruber che Papigno”.