Il Comune di Terni lo acquistò dall’Eni nel 1997 e parte di esso per un breve periodo fu occupato dagli Studios cinematografici. Da allora l’ex stabilimento elettrochimico di Papigno è abbandonato a se stesso, logorato dal tempo e dalle intemperie e divenuto nel tempo una “bomba ecologica”. Ora l’amministrazione comunale annuncia di voler finalmente dare il via alla bonifica.
La denuncia. Da anni il Centro Studi Malfatti continua denunciare l’insostenibile situazione evidenziando anche lo spreco di un importante patrimonio di archeologia industriale. Per il centro studi si tratta infatti di “uno dei siti industriali dismessi più interessanti d’Italia e d’Europa, per le sue intrinseche potenzialità di area d’interesse archeoindustriale. L’area è interessata da un fortissimo inquinamento ambientale da calciocianamide, amianto, metalli pesanti e idrocarburi ed è stata inserita dall’Istituto Superiore di Sanità tra i siti d’interesse nazionale per le bonifiche, a causa, principalmente, della discarica di Papigno”.
Il Centro Studi Malfatti ricorda: “Per anni il Comune di Terni ha affittato a Cinecittà alcuni capannoni del complesso, ristrutturati tra il 1996 e il 1997 grazie a finanziamenti pubblici e privati, per realizzare produzioni cinematografiche. In quel luogo, a pochi passi dalla famigerata discarica e dalla Sala Claude, piena di amianto allo stato polverulento che potenzialmente si è potuto disperdere nell’ambiente circostante attraverso infissi rotti e porte spesso divelte dai saccheggiatori di rame, hanno lavorato centinaia di persone. Oggi quest’amministrazione comunale è potenzialmente esposta, a sua volta, a una possibile azione risarcitoria collettiva da parte di tutti quegli operatori, professionali o occasionali, come i bambini che hanno recitato in ‘La vita è bella’ di Benigni”.
“Ricordando il grande attore – aggiunge il Centro Studi Malfatti – viene subito in mente il deposito dei materiali di scena, che riempie un intero capannone, in una condizione di degrado che ormai ha smesso di rasentare l’emergenza igienica, per assumerne tutti i connotati. Si tratta di una cifra non ben definita di quintali di materiale in avanzato stato di decomposizione, a tale riguardo i campioni più noti sono quelli esposti in fila su quel lato del complesso industriale che affaccia sul fiume Nera e sulla strada statale Valnerina, orrendo biglietto da visita per una città che sta già vivendo una crisi economica a dir poco tragica, pessimo esempio di come si mantiene, o meglio di come non si cura, un patrimonio pubblico unico. A questo punto ci domandiamo cosa immagina di mettere sul mercato l’amministrazione comunale di Terni: studi cinematografici o una bomba ecologica decisamente pericolosa per chi ci dovesse lavorare dentro?”
Movimento 5 Stelle. Lo scorso mese anche il Movimento 5 Stelle di Terni era intervenuto ricostruendo le ultime vicende ed accusando il Comune di Terni di non volersi occupare della bonifica delle aree di Papigno. In una nota il M5S di Terni scriveva: “Con delibera di Giunta del Comune di Terni n. 310 del 13 settembre 2012 è stata votata una mozione con cui si propone di ‘svincolare l’area Gruber dalla convenzione approvata con d.g.c n.114 del 26 marzo 2009’. In pratica il progetto unitario approvato, che consisteva nella bonifica contemporanea dell’ex discarica di Papigno e dell’ex lanificio Gruber, improvvisamente, non è più attuabile. Ricordiamo ai nostri amministratori – scrivevano ancora gli esponenti del M5S – che circa 87 mila euro di soldi pubblici vennero stanziati nel 2009, per stipulare una convenzione per la redazione di un progetto unitario per la bonifica dei siti contaminati dell’ex lanificio Gruber e l’ex discarica di Papigno. La convenzione venne stipulata tra Comune di Terni, Arpa Umbria, Istituto di biologia Agro-Ambientale e Forestale del Centro Nazionale Ricerche e il Dipartimento di Scienze Forestali dell’Università della Tuscia. Molto faticosamente, dopo circa tre anni in data 21 febbraio 2012, il Ministero dell’Ambiente ha approvato il progetto di bonifica unitario (bonificare contestualmente l’ex lanificio Gruber e l’ex discarica di Papigno). Si apprende, che attraverso tale proposta di “svincolo”, la Giunta del Comune di Terni tenta di anteporre la bonifica del sito dell’ex lanificio Gruber, situato nel cuore della città, rispetto a quella dell’ex discarica di Papigno”.
Amministrazione comunale. Ieri è finalmente arrivato un comunicato del Comune di Terni con il quale annuncia i provvedimenti che ha intenzione di attuare. In sostanza Palazzo Spada provvederà entro febbraio 2013 a rimuovere l’amianto presente negli stabilimenti di Papigno mentre entro metà 2013 sarà pronto un progetto per la bonifica della discarica.
Questa la nota dell’amministrazione comunale: “La situazione ambientale dell’area degli ex stabilimenti di Papigno è da tempo monitorata dal comune di Terni e dall’Arpa e si stanno mettendo a punto le risposte per procedere alla bonifica, sotto la supervisione del ministero dell’Ambiente. A gennaio, febbraio 2013 partirà la rimozione dell’amianto presente all’interno della Sala Claude, per la quale è stata effettuata una gara europea che ha visto assegnataria una azienda specializzata. Per l’area dell’ex discarica si stanno effettuando unitamente ad Arpa alcuni approfondimenti richiesti dal Ministero, necessari a procedere alla redazione del progetto definitivo di bonifica, che sarà pronto entro la prima metà del 2013″.
Sempre nella stessa nota l’assessorato all’Ambiente aggiunge: “Questa Amministrazione comunale ha ben presente la situazione di Papigno e tutte le procedure sono state avviate per arrivare a soluzione dei problemi segnalati. La situazione dell’edificio Claude è sotto controllo nel senso che le analisi, ripetute, dimostrano che non c’è dispersione di amianto negli ambienti esterni. L’amianto è nella struttura che nell’arco di sei mesi verrà bonificata con una spesa di 850 mila euro erogati dal ministero dell’Ambiente. Un’operazione che sarà condotta da una ditta specializzata nel rispetto di tutti i dispositivi di sicurezza necessari a garantire i lavoratori impiegati, l’ambiente, i residenti della zona. Per quanto riguarda l’area della ex discarica di Papigno da un anno procede il lavoro di analisi e di monitoraggio, anche perché il ministero dell’Ambiente ha richiesto alcuni approfondimenti che il Comune sta effettuando sempre in collaborazione con l’Arpa. Le indagini condotte inizialmente al fine di individuare le problematiche del sito, in gergo tecnico definite attività di caratterizzazione dell’area, hanno dimostrato l’assenza di amianto ed invece hanno attestato la presenza di metalli pesanti, di idrocarburi con concentrazioni superiori ai limiti previsti dalla norma. Il progetto definitivo di bonifica della ex discarica è previsto per il 2013 così poi da procedere al bando per l’assegnazione dei lavori di bonifica dell’area”.
Approfondimenti e foto si trovano nel sito www.centrostudimalfatti.org
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