Comitato per Terni con il Lazio: ”Per vecchia politica è game over, ora si esprima la gente”
Il comunicato integrale di Andrea Liberati del Comitato Terni con Perugia o con Roma? Referendum:
“Per referendari e cittadini il problema non è il caldo, né l’anelata pioggia, ma la vecchia politica: si prevede un importante aumento di vendite di pale e picconi per quei politici che, dopo aver lasciato Terni per decenni in condizioni di piena subalternità culturale ed economica a Perugia, grazie al decreto governativo e al nostro referendum saranno costretti ad abbandonare le proprie prerogative e, taluni, anche a cercarsi lavoro. Perché attaccarci, perché non far esprimere la gente, se non fossero queste le loro preoccupazioni? Perché rivolgere a noi parole di fuoco? Non sarebbe stato meglio battere a suo tempo i pugni sul tavolo di una Regione certo non amica?
Ora è prevedibile che, prima del sipario, tutti costoro tenteranno in extremis qualche gioco di prestigio ad alto livello, ripetendo la parola magica degli ultimi 30 anni: riequilibrio. Come? Accorpandoci con Perugia? Portando qui Rieti? Relegando coercitivamente intere popolazioni sotto Terni? Ormai è tardi e dovrà essere la gente ad esprimersi, la vecchia politica ha perso. Game over.
Diciamo la verità: la Regione Umbria ha dimensioni troppo modeste per attivare flussi economici sufficienti per il polo settentrionale e per quello meridionale. Quest’ultimo, il nostro territorio, è stato non a caso ampiamente depredato negli anni, come abbiamo già mostrato con i numeri.Ecco perché non possiamo accorparci alla realtà di Perugia, che ha sempre visto Terni, con le sue industrie, come terra di conquista.
Rispetto a tale ingiustificata sudditanza, i promotori del referendum offrono un radicale cambio di vedute, un’idea corsara eppure molto concreta: legarsi al Lazio, con un’area vasta che veda Terni non solo città cerniera tra Rieti e Viterbo, ma anche capace di assecondare gli stimoli che vengono da Roma, rendendosi però ben più appetibile e attrattiva di quanto non sia stato fatto finora.
Terni non può continuare a protestare per l’ASL, l’Università, i rifiuti e altro, ma deve mettere in campo la proposta, senza dimenticare la forza dei suoi stabilimenti e delle sue peculiarità. Occorre cambiare marcia e prospettiva. Diversamente il declino economico è l’ineluttabile destino della Conca, preceduto dalla chiusura di Banca d’Italia, Provincia, Prefettura e accorpamenti vari, a nostro totale detrimento. Ecco perché, dinanzi a tale emergenza morale, sociale e occupazionale, facciamo appello ai giovani e agli uomini liberi di tutti i partiti per riprendere in mano il nostro futuro con un’idea corsara, eppure molto concreta: qui si vedrà chi ama davvero Terni e chi invece intende tenersi stretti i propri piccoli privilegi. La vecchia politica non passerà”.
Si firma presso:
a) Ufficio referendum del Comune di Terni, lunedì-venerdì, Palazzo Spada, II^ piano;
b) Studio notarile Clericò, orari di ufficio;
c) Punto referendum di Largo Villa Glori, venerdì e sabato pomeriggio, 17.30/20.00
Intanto continua il sondaggio tra i nostri lettori:
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