Oggi pomeriggio la Commissione Industria del Parlamento europeo ha adottato all’unanimità un’interrogazione orale sulla situazione di crisi del settore dell’acciaio in Europa, che riguarda anche il sito siderurgico Tk-Ast di Terni di cui . Un’interrogazione in cui si chiede alla Commissione Europea di salvaguardare il settore produttivo dell’acciaio e di prendersi carico del destino degli stabilimenti di viale Brin. “Un passo importante per chiedere alla Commissione europea una strategia forte e chiara per l’industria siderurgica, per mantenere i livelli occupazionali e per garantire un futuro al comparto strategico degli acciai speciali” ha detto il vicepresidente del Parlamento europeo Roberta Angelilli che ha partecipato al sit-in dei circa 50 lavoratori dell’Ast presso la sede della rappresentanza in Italia della Commissione europea a Roma. E ha assistito, con i rappresentanti dei sindacati in diretta web streaming da Bruxelles, alla votazione del testo.
“Con il voto di oggi – ha sostenuto ancora la Angelilli – la Commissione europea è chiamata a rispondere in aula a Strasburgo, dove verrà presentata una risoluzione a nome di tutti i gruppi politici. E’ urgente una chiara presa di posizione anche perché le previsioni indicano che la depressione del mercato europeo dell’acciaio potrebbe continuare anche nel 2013”. Nell’interrogazione si chiede alla Commissione europea di fornire un quadro generale delle ristrutturazioni aziendali nel comparto dell’acciaio e di “sviluppare una strategia volta a mantenere una competitiva industria siderurgica nell’Unione europea”. “Massimo deve essere quindi l’impegno da parte delle istituzioni comunitarie – continuaAngelilli – per dare continuità al progetto industriale del sito ternano simbolo di eccellenza italiana ed europea. Il voto di oggi rappresenta un passaggio utile in vista del prossimo pronunciamento dell’Antitrust sulla vendita dello stabilimento da parte di Outokumpu nell’ambito della fusione con Inoxum-ThyssenKrupp”.
Giudica “molto positivo” il voto di oggi anche il segretario provinciale dell’Ugl Daniele Francescangeli, secondo il quale l’interrogazione prevede “un emendamento nel quale si chiede alla Comunità europea di farsi carico politicamente della situazione dell’acciaieria di Terni dopo il giudizio dell’Antitrust”, che molto probabilmente verrà anticipata rispetto al 16 novembre. “La soluzione è ancora molto lontana – spiega Francescangeli – ma finalmente si chiede di fare luce e di considerare la questione ternana come una questione a tutti gli effetti europea”.
Nel corso dell’incontro sono intervenuti telefonicamente il vicepresidente dell’Europarlamento Gianni Pittella (Sd/Pd) e il presidente della Commissione industria del Parlamento europeo Amalia Sartori (Ppe/Pdl). I sindacati ternani hanno anche predisposto un documento per sostenere la vendita in blocco del sito che verrà consegnato al presidente della Commissione Europea, José Manuel Barroso.