Comune di Terni, online le dichiarazioni dei redditi di 4 assessori: ”Un’operazione di trasparenza”

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Se ne parla da anni e in un periodo in cui vengono a galla incredibili scandali politici, come quello che ha investito la regione Lazio, sembra ormai non più rinviabile. Si tratta della pubblicazione online di redditi e patrimoni da parte di chi ricopre incarichi governativi e amministrativi. A Terni, a fare il passo chiesto più volte dal Consiglio comunale, ci sono 4 assessori: Stefano Bucari, Roberto Fabbrini, Simone Guerra e Sandro Piermatti. Le loro dichiarazioni dei redditi da ieri sono online sul sito del Comune di Terni e possono essere visionate da chiunque accedendo a questo indirizzo: http://www.comune.tr.it/canale.php?idc=491&mod=pagina&id=1033.

In una nota congiunta Bucari, Piermatti e Guerra spiegano il loro gesto: “Chi ha accettato un incarico politico e, a maggior ragione, svolge un ruolo amministrativo deve essere una figura totalmente trasparente sia perché ha sulle sue spalle il consenso degli elettori che lo hanno votato, sia perché la gestione della cosa pubblica presuppone il fatto che non c’è privacy che tenga di fronte all’etica. E’ per questo che pubblichiamo e chiediamo la pubblicazione on line della dichiarazione dei redditi e del patrimonio familiare degli eletti rilanciando quanto più volte chiesto dallo stesso Consiglio Comunale. Non si tratta di antipolitica ma, proprio in un periodo di abbrutimento del dibattito pubblico, di togliere qualsiasi sospetto nell’azione amministrativa e politica ed in chi la conduce”.

“Attraverso la trasparenza – spiegano ancora gli assessori – restituire fiducia e contribuire a restituire la lettera maiuscola alla parola Politica. Chi presta un pezzo della propria vita per la comunità e ne vive tutti i giorni il carico di responsabilità con onesta e spirito di servizio (oltre che con amore verso la propria città), chi non fa l’amministratore part time mentre parallelamente cura i legittimi interessi di altre attività o beni familiari non deve essersi sentito ogni giorno alla gogna mediatica collettiva. Perché alla fine della giornata le preoccupazioni per scelte difficili che si è chiamati a prendere in un periodo così complesso a livello mondiale e di scarsità di risorse, non si chiudono fuori dalla porta. La consapevolezza – concludono – che spesso si è costretti a scegliere tra alternative che comunque comporteranno disagi e, qualche volta, sofferenze per qualcuno fanno parte dell’attività di governo, ma costituiscono anche il pesante bagaglio emotivo quotidiano di chi seriamente si prende a cuore il proprio lavoro”.

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