Ieri sera il Consiglio comunale ha approvato la delibera d’iniziativa popolare proposta dal Movimento 5 Stelle sull’applicazione della strategia “Rifiuti zero”, dopo averla però emendata. L’emendamento, in particolare, era stato proposto e illustrato da Alessio Cicioni (Pd) ed è stato approvato con 18 voti a favore, 7 contrari e 2 astensioni. Un emendamento che, per il M5S, stravolge completamente l’originaria proposta e che, di fatto, rappresenta una bocciatura. Il Movimento accusa il Pd di aver voluto lasciare spazio agli “speculatori della monnezza”.
“L’emendamento – aveva invece detto il consigliere Alessio Cicioni – è frutto di un lavoro per cercare di rendere coerente questa iniziativa condivisibile, con gli indirizzi già espressi dal consiglio comunale e con gli stessi indirizzi di governo della città”. Tra chi non ha accettato l’emendamento ci sono invece i consiglieri Leo Venturi (Terni Oltre) che ha espresso sostegno alla proposta di deliberazione così come espressa dal Movimento 5 Stelle e il consigliere Enrico Melasecche (Udc) che ha parlato di “emendamento di regime, che mistifica la realtà”.
Nell’emendamento viene scritto che la proposta di delibera d’iniziativa popolare “s’inserisce in un percorso già ampiamente tracciato e definito dalla Giunta e dal Consiglio comunale”, “in un momento in cui è in corso una gara per l’affidamento del servizio ed intervenendo proprio su diversi punti oggetto del bando stesso. Pertanto si ritiene che questa proposta, pur ampiamente condivisibile nei termini generali”, vada emendata al fine di “renderla coerente con gli indirizzi approvati dal consiglio comunale; impedire che contrasti con il Piano d’Ambito approvato dal Consiglio stesso; evitare che vada in contrasto con il bando di gara; sostenga indirizzi realizzabili dal punto di vista gestionale, organizzativo e finanziario”.
L’emendamento dà atto di una serie di risultati già raggiunti, come confermato anche dall’assessore all’ambiente Luigi Bencivenga in aula: tra questi l’aumento della raccolta differenziata dal 33,85% del 2011 ad oltre il 40% nel 2012; l’avvio della raccolta porta a porta nel centro cittadino, dove sono state raggiunte punte del 70% di differenziata; l’avvio dell’impianto di biodigestione di GreenAsm; lo smantellamento dell’inceneritore dell’Asm; la predisposizione e la pubblicazione del bando di gara da parte di Ati4 per la gestione integrata dei rifiuti per un periodo di 15 anni.
Questa la replica particolarmente dura del Movimento 5 Stelle:
Rimane solo il rammarico di non aver potuto regalare alla città un progetto che avrebbe fatto risparmiare a tutti oltre il 60% sulla tassa sui rifiuti, facendo inoltre piazza pulita degli inconfessabili interessi che stanno dietro alla gestione dei rifiuti. Ma quel costo in più ora ha un nome ed un cognome. Dopo aver raccolto quasi 600 firme per una dettagliata proposta di deliberazione popolare, il M5S Terni se l’è vista scippare dal PD con un emendamento in extremis in Consiglio Comunale. Ma, siccome a differenza del M5S il PD deve rispondere al ‘puparo’, i punti qualificanti della proposta sono stati limati, depotenziati, annacquati. Così si è approvato un emendamento in cui si vuole la raccolta differenziata, ma si vuole anche continuare a fare affari con Acea e TerniEnergia, in cui non si vuole l’incenerimento, ma che non esclude di far bruciare il CSS, un emendamento che riprende parzialmente la nostra proposta e che viene definito: ‘qualificante ed innovativo’. Insomma, far prendere aria alla bocca, sperando che il cervello non prenda una freddata.
Tutta l’ammirazione del Movimento va di fatto al consigliere PD Cicioni che, emulo dei migliori trapezisti circensi, è riuscito a dire tutto ed il contrario di tutto, a copiare dichiaratamente (in commissione) la proposta originaria, salvo togliere le cifre più impegnative e vincolanti. E che dire del consigliere PD Amici che, preso dalla migliore tradizione oratoria vernacolare, di fronte ad un uditorio impreparato a tutto, si è lanciato in panegirici sulla percentuale di raccolta differenziata. Sottotono invece l’Assessore Bencivenga, cui i cabarettisti che sono intervenuti prima di lui hanno rubato le migliori battute. Non pervenuto il consigliere Tallarico, svignatosela alla chetichella prima dell’inizio della discussione, per non dover approvare in Consiglio l’emendamento non approvato in Commissione.
Sconcertante è la superficialità con cui i nostri attuali governanti locali affrontano il grave problema dei rifiuti, strettamente connesso a quello dell’inquinamento, per il tramite degli inceneritori, chiusi non per volontà politica, ma solo grazie alla magistratura. E che dire della mancata costituzione del Comune come parte civile nel processo per le morti sospette nell’inceneritore dell’Asm? Una vergogna, questa sì che non merita neanche la minima ironia.
Mantenere come obiettivi di raccolta differenziata quelli previsti dal piano d’ambito ci pone di fronte ad un bivio pericoloso: o aprire la porta alla produzione di css o non tener conto della situazione delle discariche regionali, definita dalle istituzioni stesse ‘emergenziale’.
La maggioranza festeggia mentre noi amaramente constatiamo che la nostra è diventata ormai una ‘PGM’ proposta geneticamente modificata, con il dna del PD che non può fare a meno di lasciare praterie agli speculatori della ‘monnezza’. Sì, c’è proprio bisogno di un’amministrazione comunale a 5 stelle anche a Terni!