Tutte le accuse avanzate lo scorso lunedì dai 79 soci lavoratori, durante una conferenza tenutasi nello studio del consulente del lavoro Angelo Bossi (qui l’articolo), nei confronti del direttivo della cooperativa Aidas vengono rispedite al mittente. A farlo è proprio il cda della cooperativa attraverso una nota della presidente Loredana Valsenti.
Nessun appalto. “Il cda della cooperativa sociale Aidas – scrive la presidente Valsenti dalle pagine del Giornale dell’Umbria – precisa che l’attuale collegio sindacale della cooperativa è stato regolarmente nominato dall’assemblea dei soci. L’Aidas è una delle poche cooperative che non ha in essere nessun tipo di appalto di servizi con il Comune di Terni, il quale interviene solo a richiesta della diretta degli anziani sull’integrazione della retta sociale per il ricovero nelle residenze, ad oggi per soli 6 mila euro al mese. Non esistono strani intrecci e nessun problemino fra controllore e controllato”.
Stipendi arretrati. Per quanto riguarda gli stipendi, con i soci costretti a lasciare alcune retribuzione e a dover ancora percepire diverse mensilità arretrate, la presidente sottolinea che è stata proprio l’assemblea dei soci a deliberare il congelamento: “In merito alla difficoltà di pagamento negli stipendi ricordiamo che è stata proprio l’assemblea dei soci, dopo essere stata informata delle difficoltà, ad avere deliberato di tenere congelati gli stipendi di febbraio, marzo e aprile 2012 e di ridurre del 20% la retribuzione per 6 mesi. Dunque, nessuna costrizione è stata effettuata dal cda verso i soci, anzi la politica aziendale è stata quella di mantenere il credito vantato dai propri soci lavoratori, senza trasformare gli stipendi in quote sociali o trasferimento delle quote di Tfr a capitale sociale, nonché di usufruire nella minore maniera possibile della cassa integrazione in deroga (solo 5 soci), a differenza di altre aziende contano molte decine di propri soci in cassa.
Decisioni su Asl e Collerolletta. Infine, riguardo la nuova struttura di Collerolletta e il recente bando Asl, i soci lamentavano il fatto di non essere stati informati sulle motivazioni che hanno portato la prima ad essere ancora chiusa dopo due anni dalla fine dei lavori, e su quelle che hanno portato a non partecipare in Ati con le altre aziende ternane al bando Asl, risultate poi vincenti, ma di unirsi alla Seriana 2000 di Cesenatico. A tal proposito la Valsenti ribadisce che anche su questi due temi i soci sono stati informati: “Della scelta dell’Aidas di partecipare in Ati con la cooperativa Seriana 2000 alla gara d’appalto dell’Asl, è stata data debita informazione ai soci tramite un apposito incontro, così come dei motivi che hanno impedito ad Aidas di partecipare in Ati con le altre cooperative ternane. In tal senso, vi sono deliberazioni del cda, verbali e apposite registrazioni audio. La gara non risulta ancora assegnata definitivamente, anche perché si è attivata l’autorità di vigilanza sugli Appalti pubblici del ministero. Certo, gli incontri con le socie di Aidas del presidente della cooperativa capofila dell’Ati concorrente, risultano strani. La presidente di Aidas, pur capendo le difficoltà dei soci (compresi i membri del cda), le drammatiche situazioni familiari, l’incertezza sull’esito della gara, ritiene che il loro disagio, la loro disperazione, siano state strumentalizzate da soggetti esterni che hanno interesse a destabilizzare la gestione, al fine di appropriarsi dell’ingente patrimonio societario. Interessi palesi e azioni correlate si intrecciano. La nuova struttura di Collerolletta da due anni è chiusa per blocchi burocratici e a causa di veti posti da un sistema che non consente lo sviluppo a Terni ad imprese indipendenti”.
Rifondazione Comunista. Se da una parte la Valsenti respinge le accuse mosse nei confronti del collegio sindacale della cooperativa, il Prc di Terni, attraverso un comunicato stampa del suo segretario Angelo Morbidoni, si schiera a favore dei soci lavoratori, augurandosi che le questioni sollevate da quest’ultimi siano risolte nel breve tempo possibile. “Il Prc di Terni – dichiara Morbidoni attraverso un comunicato – esprime solidarietà alle operatrici e agli operatori dell’Aidas e si auspica che sia immediatamente risolto il problema dei pagamenti degli stipendi arretrati e la ricollocazione, se necessaria, dei lavoratori. Di fronte alla permanenza della crisi che, se pur con tratti particolari e propri, sta attanagliando il territorio di Terni e le relative politiche di austerità nazionali che hanno principalmente il loro impatto devastante sul settore dei servizi alla persona e sui servizi essenziali, Terni non può permettersi di restare ferma d’avanti all’ennesima esplosione del dramma sociale legato al reddito, alla precarietà del lavoro e alla negazione dei diritti”.
“Precarietà del lavoro e negazione dei diritti che acquista un valore più parossistico – continua il segretario ternano del partito – considerando che è coinvolta una cooperativa sociale il cui scopo è ‘perseguire l’interesse generale della comunità alla promozione umana e all’integrazione sociale dei cittadini’ attraverso le figure principali dei soci lavoratori. Purtroppo dietro il termine ‘cooperazione’ e dietro la figura del socio lavoratore spesso si nasconde altro, dobbiamo ritornare al valore e agli scopi originali della ‘cooperazione’ sia verso la comunità che verso i lavoratori. Siamo convinti sostenitori della ‘cooperazione’ sia come valore sociale in se, sia come forma di organizzazione dei rapporti di produzione in grado di rispondere alla crisi e al precariato derivanti dalla forma di produzione dominante. Per questo – conclude Morbidoni – pur difendendo l’esperienza delle Cooperative, siamo fermi nel denunciare tutto ciò che devia da queste finalità di cui l’Aidas ne è un esempio. Se è vero, come sostiene anche la Cgil, che la crisi dell’Aidas si inquadra in un contesto più ampio di tagli alla spesa pubblica e al settore sanitario e sociale è anche vero che emergono responsabilità dirette dei dirigenti ha partire dallo scarso senso di responsabilità e dalla scarsa partecipazione e trasparenza nei processi decisionali. L’esito finale, così come in ogni azienda privata, è che la crisi si scarica soprattutto sugli operatori. Il Prc ritiene necessario e urgente non solo dare risposte immediate alle operatrici e operatori dell’Aidas, ma ritiene oramai non più procrastinabile l’apertura di una discussione che permetta di affrontare tutti i nodi e i problemi aperti a partire dalla riorganizzare del settore”.
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