In fondo al tunnel è buio pesto e sempre più persone residenti a Terni non riuscirebbero a sopravvivere dignitosamente senza un aiuto economico. Continua a crescere il numero di quanti, sia italiani che stranieri, si rivolgono alla Caritas di Terni, Narni e Amelia: nel corso del 2012 sono stati 4.900, oltre il 27% in più rispetto a un anno prima. Il bilancio di un anno di attività è stato tracciato stamani nel corso di una conferenza stampa da parte del direttore della Caritas Claudio Daminato, dal presidente dell’associazione di volontariato San Martino (che gestisce le opere segno della Caritas) Francesco Venturini e dal provicario della diocesi monsignor Francesco De Santis.
“E’ stato un anno particolarmente impegnativo su tanti fronti per via della crisi – ha commentato Daminato -, c’é stata una crescita terribile di richieste di aiuto che ci spaventa un po’, soprattutto guardando in avanti. L’aumento dei volontari, anche giovani, su tutto il territorio diocesano ci dà però una speranza grande”. Come ha spiegato Venturini “tra le persone aiutate ci sono soprattutto stranieri, ma anche gli italiani sono tanti e crescono progressivamente”. Sono stati infatti accolti, sempre nel 2012, 1.132 italiani (+33%), a fronte di 3.785 stranieri (+26%). I servizi offerti sono stati molteplici, tra cui 35 mila pasti (+16%), 8.945 capi di vestiario (+24%), 943 prodotti per l’igiene personale (+20%).
“Il dato sconcertante – ha spiegato Venturini – è rappresentato dai pacchi alimentari: sono stati 6mila quelli distribuiti, il 33% in più in un anno”. A 155 persone, inoltre, sono state pagate 226 utenze (acqua, luce, gas), contro le 84 del 2011, e a 118 persone è stato dato un contributo al reddito, contro le 46 del 2011.
“Tutto questo – ha continuato Venturini – è stato possibile grazie ai 100 volontari e ai 50 operatori sociali, oltre che ovviamente ai contributi in denaro della chiesa cattolica con l’8×1000 per la carità, della Fondazione Cassa di risparmio di Terni e Narni, di singoli benefattori e degli enti locali. Per quanto riguarda questi ultimi però, dobbiamo riscontrare una forte disparità dei tempi di erogazione: quello che ci infastidisce è in particolare il fatto che i contributi di oltre 500 mila euro riferiti al progetto Rifugiati il Comune di Terni li abbia già incassati da tempo ma non li utilizzi per lo scopo previsto. Il servizio a favore dei rifugiati va avanti, infatti, grazie agli anticipi che le banche danno alla San Martino”.
Monsignor De Santis è infine tornato a ribadire la necessità di un dormitorio nei locali di via Vollusiano. “Il centro Caritas diocesana Sant’Antonio – ha spiegato De Santis – ha lo scopo di fornire una serie di servizi gratuiti a favore delle persone che si trovano in difficoltà, tra cui dare la possibilità a 10 persone, sia uomini che donne, nel periodo invernale, di trascorrere una notte al caldo. Si tratta di piccoli numeri e di un servizio che aiuterebbe non solo le persone che ancora dormono sulle panchine della stazione, ma anche la città, dandole maggiore pulizia, igiene e sicurezza”.