L’anno appena trascorso è considerato da molti esperti come il più negativo dall’inizio della crisi economica: consumi e ricchezza delle famiglie ridotti all’osso, aumento dei poveri, tassi di disoccupazione che non si registravano da decenni (soprattutto quella giovanile) e una montagna di imprese che hanno chiuso i battenti Le stesse difficoltà registrate a livello nazionale si sono verificate anche nel territorio della provincia di Terni ma, nonostante ciò, l’imprenditoria locale ha fatto registrare nel 2012 un bilancio positivo. Lo si evince dai dati diffusi da Unioncamere sulla base di Movimpresa (la rilevazione condotta da Infocamere a partire dai dati del Registro imprese della Camera di Commercio) che, sebbene, in media, hanno chiuso tre imprese al giorno, il saldo tra quelle di nuova costituzione e quelle cessate risulta essere positivo.
Nel dettaglio, sono 1.469 le imprese nate nel 2012 (47 in più rispetto al 2011) a fronte delle 1.352 che hanno chiuso i battenti (al netto delle cessazioni d’ufficio che sono state 182). Il saldo segna quindi “positivo” per 117 unità. Terni, secondo il bilancio demografico diffuso, ha raggiunto nel 2012 un tasso di crescita dello 0,53% (22esima posizione nella graduatoria nazionale per tasso di crescita), ma il ritmo delle cessazioni resta decisamente sostenuto. Il 2012 chiude dunque con uno stock di imprese registrate di 22.053 (meno 53 rispetto al dicembre 2011). Si restringe ulteriormente il tessuto imprenditoriale dell’industria manifatturiera (96 cessazioni a fronte di 60 iscrizioni), trascinato dalla forte contrazione dell’artigianato, che chiude l’anno con 73 imprese in meno (393 iscrizioni e 466 cessazioni), quello delle costruzioni (meno 67) e dell’agricoltura (meno 26). Ma il conto più salato del 2012 lo paga il commercio (all’ingrosso e al dettaglio) che ha dovuto fare i conti con la chiusura di 391 imprese (a fronte di 270 nuove aperture).
“I dati esprimono una tenuta del sistema imprenditoriale, sono diminuite le cessazioni rispetto al 2011, anche se la situazione resta critica e le difficoltà coinvolgono tutti i settori economici tradizionali – commenta il presidente della Camera di commercio di Terni, Enrico Cipiccia – le quasi 1.500 imprese nate nel corso del 2012 sono il segno comunque di una voglia di fare impresa e di creare nuove opportunità per il territorio”.