Il nodo è sempre quello: il prestito ponte di circa 6 milioni di euro da parte degli istituti di credito. Senza di questo, il rilancio del gruppo Novelli non può decollare e l’incubo del fallimento resta dietro l’angolo. Un prestito che, ad oggi, le banche non hanno ancora deciso se concedere al gruppo guidato dal presidente Musaio e l’amministratore delegato Alfieri. Ciò, da parte degli istituti di credito, è stato ribadito nei giorni scorsi durante un incontro tra le stesse banche e il nuovo board societario.
Le banche chiedono maggiori garanzie, nonostante un progetto di rilancio incoraggiante redatto dai vertici aziendali, peraltro sponsorizzati dagli stessi istituti di credito. Il consigliere Gianni Tarozzi prevede, con l’avvio del progetto, che il gruppo Novelli ritorni ad effettuare utili d’esercizio a partire dal 2016. Ovviamente senza questo prestito ponte il tutto naufragherebbe. Soldi che sono necessari anche per poter saldare gli arretrati dei dipendenti che negli ultimi mesi hanno dovuto affrontare situazioni problematiche relative a cassa integrazione, contratti di solidarietà e le continue difficoltà di arrivare a fine mese.
Il progetto di rilancio prevede purtroppo dei tagli che non interesseranno i siti umbri (Spoleto, Amelia e Terni), bensì quello lombardo di Monza e quelli laziali di Latina e Roma. La concessione dei 6 milioni, è inoltre necessaria per non presentarsi impreparati il prossimo 11 luglio presso il tribunale di Terni, dov’è stata convocata l’udienza alla presenza dei vari creditori del gruppo. Sulla testa del gruppo pende infatti la richiesta di fallimento avanzata da una ditta romana di autotrasporti che vanta dalla Novelli crediti per circa 300 mila euro.
Il sindacato si è mostrato preoccupato per la piega che ha preso l’incontro con gli istituti di credito. In virtù di ciò, ha chiesto al consiglio d’amministrazione del gruppo un incontro per discutere dell’attuale situazione e delle varie problematiche che si presenteranno ai margini della scelta delle banche di non concedere ancora i 6 milioni di euro.