Con un’unica Asl regionale verrebbe compromessa l’operazione di riordino dell’Umbria su due province. A lanciare l’allarme sulla possibilità che Terni venga penalizzata ulteriormente, dopo le tragiche vicissitudini economiche che sta attraversando l’industria ternana, dal nuovo Ordinamento del servizio sanitario regionale è il primo cittadino, Leopoldo Di Girolamo, che attraverso una lettera inviata al Consiglio regionale esprime le sue preoccupazione in vista della discussione del nuovo emendamento. Oltre ad evidenziare la scelta sbagliata di avere una sola Asl regionale, il sindaco non vede proficua per la città neanche l’istituzione di un’unica azienda ospedaliera-universitaria che comprometterebbe il ruolo di eccellenza e attrattiva extra regionale svolto egregiamente dall’ospedale di Terni.
Questa la lettera che Leopoldo Di Girolamo ha inviato ai consiglieri regionali, in vista della discussione del nuovo Ordinamento del servizio sanitario regionale:
“Nel rispetto della autonomia del Consiglio regionale, riguardo ad alcuni emendamenti che intervengono sulla articolazione istituzionale-organizzativa disegnata dal d.d.l. regionale “Ordinamento del servizio sanitario regionale”, in qualità di Presidente del CAL e sindaco di Terni mi preme ribadire quanto segue:
- Il CAL nella seduta del 6 settembre scorso ha approvato con 19 voti favorevoli, 6 astenuti e nessun voto contrario, il d.d.l. della Giunta Regionale, con la sola richiesta di modifica dell’art. 12 sulla Conferenza regionale per la programmazione sanitaria e socio-sanitario.
- La riduzione ad un’unica ASL regionale, come proposto da alcuni emendamenti, oltre a confliggere con il parere dato da tutti i sindaci, renderebbe pressoché impossibile la procedura di riordino dell’assetto regionale su due nuove Province così come deliberato a grande maggioranza dal CAL dello scorso 3 ottobre, in quanto quella proposta si basa proprio sulla articolazione territoriale definita dalle due future ASL così come sono state programmate nel d.d.l. regionale. E’ una responsabilità politica rilevante di cui credo tutti i consiglieri regionali debbano tener conto debitamente.
- La istituzione di un’unica Azienda Ospedaliera-universitaria, ancorché articolata su due presidi, farebbe venir meno quella automomia giuridica, gestionale e funzionale che le istituzioni ternane, Comune e Provincia, hanno giudicato indispensabili per garantire all’Azienda Ospedaliera di Terni di poter continuare e svolgere quel ruolo di eccellenza e di attrattività extraregionale che ha sempre esercitato e che ha contribuito fortemente alla qualità del S.S.R. ed alla tenuta dei bilanci.
La mia città in questi mesi sta facendo i conti, con grande coraggio, con delle forti criticità che rischiano di darle un colpo mortale: dalla chiusura della Basell alla crisi della Novelli, dalla vicenda fondamentale della AST alla cancellazione della Provincia disposta dall’art. 17 della spending review. A queste vere e proprie emergenze che possono segnare per sempre il nostro futuro stiamo cercando di rispondere prima di tutto con una grande unità delle istituzioni e delle forze politiche e sociali. Credo che nel Vostro mandato e nella Vostra responsabilità politica non possiate non tener conto degli effetti che le decisioni che state per assumere possono produrre, nel bene e nel male, per la nostra comunità. Per questo Vi invito caldamente ma fermamente ad un supplemento di riflessione quando Vi accingerete a discutere e votare, nell’interesse di Terni che è anche interesse dell’Umbria”.
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