Solidarietà all’architetto arrestato e convinzione che tutti gli amministratori e i dipendenti del Comune di Narni indagati abbiano agito correttamente. E’ il sindaco di Narni, Francesco De Rebotti, a sostenerlo in un comunicato in cui commenta gli sviluppi dell’inchiesta sulla compravendita del Castello di San Girolamo che ha portato all’arresto di due ex dirigenti della Diocesi, di un dirigente del Comune di Narni e all’iscrizione nel registro degli indagati di altri 7 tra amministratori e dipendenti dello stesso ente. Lo stesso primo cittadino risulta indagato (in qualità di ex assessore della Giunta Bigaroni).
“Sono certo che in sede giudiziaria emergerà tutta la verità sul corretto comportamento degli amministratori e dei tecnici del Comune di Narni coinvolti” afferma De Rebotti. Gli amministratori e i tecnici, prosegue il sindaco “non solo non hanno arrecato nessun danno all’ente o tratto benefici personali dall’operazione ma hanno raggiunto un obiettivo importante per la città perseguito da molti anni ossia la vendita e la valorizzazione a fine turistico-ricettivo di un bene, il castello di San Girolamo, destinato altrimenti a un lento e inesorabile deperimento”.
Il sindaco esprime comunque “piena fiducia nel lavoro della magistratura con totale rispetto della sua funzione democratica nella persecuzione dei reati e nella ricerca della verità” e manifesta “profonda solidarietà al nostro dirigente architetto Antonio Zitti e alla sua famiglia. Tutti – conclude il sindaco – conoscono le sue non comuni qualità umane, la sua cristallina moralità e il suo elevato profilo professionale che stridono con la gravità delle accuse che hanno portato alla sua custodia cautelare in carcere”.