Escalation inarrestabile di furti: presi di mira la tipografia Visconti e il Gallery Café
Per quanto riguarda la tipografia “Visconti”, l’altro ieri sera, i malviventi hanno fatto irruzione da una porta-finestra posta sul retro dell’edificio e, una volta dentro, hanno portato via due monitor pc, un computer completo oltre ad un centinaio di euro presenti in cassa ed alcuni assegni. All’indomani mattina i proprietari, hanno potuto constatare nient’altro che la mancanza del bottino prelevato e il furto avvenuto. Immediatamente si sono recati in questura per sporgere denuncia, quindi sul posto è intervenuta la Scientifica per effettuare i rilievi di rito utili per l’avvio delle indagini.
Invece, a proposito del Gallery Café, i ladri si sono serviti di un’impalcatura per raggiungere il retro del bar, si sono calati nell’atrio di una palazzina in ristrutturazione e da lì hanno effettuato un buco nel muro per entrare all’interno del locale. Una volta dentro, i malviventi hanno fatto incetta di tutto, dai soldi presenti nei videopoker, fino ad alcuni calici di vino e bottiglie di birra. Questo è il secondo furto che subisce il Gallery Café, nel primo i ladri erano entrati dalla finestra.
Sono soltanto gli ultimi episodi di una continua escalation che non sembra aver fine. In queste ultime due settimane, i locali del centro colpiti dai furti sono stati la rosticceria Cibus in piazza Valnerina, un negozio di filatelia e numismatica di via Primo Maggio, il negozio di abbigliamento Visaggio in Corso del Popolo, la profumeria Sergnese in piazza Europa e il negozio Nara Camicie di Corso Tacito. E’ comunque elevato il rischio di dimenticare altri esercizi commerciali che hanno subito la sgradevole visita dei ladri.
Una città che sembra essere indifesa di fronte a questi continui furti dove oltre al danno economico e materiale relativo alla merce portata via, si aggiunge quello dei danni effettuati dai ladri per introdursi nei locali. Porte divelte, vetrine frantumate, finestre rotte i cui costi di riparazione e sostituzione vanno a gravare su bilanci già falcidiati dalla crisi. Al momento non sembra esserci rimedio se non richiamare al problema le istituzioni o installare impianti di allarme e videosorveglianza, anche se qualcuno ha cominciato a premunirsi di sistemi meno tecnologici ma forse più efficaci. Come la profumeria Sergnese che al posto dei profumi veri, in vetrina, ha inserito confezioni vuote con l’apposito cartello che indica “questi profumi sono finti”.