Facoltà di Economia trasferita a San Valentino. Astrolabio: ”6 milioni sprecati”. Udc: ”Collescipoli muore”

4

Era emerso lo scorso 24 novembre (qui l’articolo) l’imminente trasferimento della sede ternana di Economia Aziendale e da lunedì sarà realtà: dal 14 gennaio la Facoltà di Economia sarà trasferita da Collescipoli (dove si è trovata fino ad oggi) all’ex convento di San Valentino, dove attualmente si trova la Facoltà di Scienze Politiche. Le due facoltà coabiteranno per qualche mese, fino al prossimo anno accademico quando rimarranno i soli corsi di Economia Aziendale visto che la Facoltà di Scienze Politiche è destinata a sparire da Terni.

Un duro colpo per Collescipoli che a seguito del trasferimento della sede, oltre a non sapere come riutilizzare i locali ormai vuoti, ha già visto chiudere anche il forno-pizzeria, l’edicola e un bar. Altrettanta dura è la nota dell’associazione Astrolabio che, attraverso il Corriere dell’Umbria, commenta così il trasferimento: “Il danno arrecato al borgo è enorme, in quanto in questi anni tutti gli investimenti effettuati (6 milioni di euro) hanno interessato le strutture a servizio dell’università (Palazzo Catucci, Chiostro di Santa Cecilia, parcheggio, giardino letterario, prefabbricato aula magna) trascurano completamente le necessità del paese. Oggi Collescipoli si trova con parte delle mura cadenti (lavori iniziati a fine anni 90), pavimentazioni e reti tecnologiche da completare per 2/3 del centro storico dal 1992, giardino pubblico inagibile da tre anni, spazio multifunzionale completato da due anni e mai aperto perché privo di righe ed attrezzature”.

All’aspra denuncia dell’Astrolabio, si associa anche quella dell’Udc Terni, attraverso il consigliere Enrico Melasecche, che in una nota esprime tutto il proprio rammarico per questa triste conclusione della vicenda, puntando il dito contro l’amministrazione rea di non aver fatto nulla per salvaguardare la sede di Collescipoli, mandando in fumo i milioni di euro di investimenti: “L’Associazione Astrolabio suona il de profundis per uno dei borghi storici più belli di Terni. Avremmo preferito da tempo un incontro a Collescipoli, possibilmente partecipato dalla popolazione, con l’input della Circoscrizione, per chiedere a gran voce al Sindaco le ragioni di una scelta assurda, che prescinde totalmente non solo da quell’amore che un amministratore dovrebbe avere per le vestigia storiche, almeno le più interessanti del proprio territorio, ma anche, nel caso specifico, dal più freddo calcolo ragionieristico. L’ignavia, il disinteresse al bello e alla storia di Terni sembrano ormai prevalere in modo fatalistico. Ma non solo, sembra ormai prevalere in questi amministratori anche la subordinazione totale a decisioni altrui che appaiono irrazionali dal punto di vista economico, causando danni incalcolabili al futuro della nostra comunità. Abbiamo chiesto ripetutamente le cifre che hanno portato a questa decisione perché volevamo un confronto alla luce del sole: sono seguiti mesi e mesi di silenzio, forse neanche tanto imbarazzato, piuttosto un menefreghismo un po’ ignorante di una maggioranza che pensa ad altro, perché, è fin troppo evidente, che è in altre faccende affaccendata”.

Enrico Melasecche, consigliere comunale d'opposizione dell'Udc

Siamo convinti che i maggiori costi – continua la nota – nel gestire il corso di laurea a Collescipoli rispetto a Pentima, come era stato in un primo tempo deciso dal direttore generale, e poi a SanValentino, sono così irrisori rispetto allo spreco incredibile di risorse investite in quel borgo, i cui mutui tutti i ternani saranno costretti comunque a pagare, che sarebbe bastato solo questo piccolo calcolo per credere ancora in una scelta che mantiene tutta la sua validità. Ho voluto a suo tempo interrompere a Collescipoli decenni e decenni di abbandono con una serie di investimenti che difendo. Non si trattava di un solo edificio ma di un tessuto edilizio-urbanistico  di assoluto valore storico-architettonico, irripetibile. Sarebbe sufficiente che il Comune fornisse all’università, come avevamo suggerito, un supporto di personale ed economico minimo per compensare i maggiori costi della gestione del corso di laurea di economia in quei luoghi, salvando però miliardi di investimenti in lire e milioni in euro che, scappando oggi il Comune in malo modo da Collescipoli, andranno inevitabilmente perduti. Nulla di trascendentale e di impossibile. Ma la pochezza di questi amministratori è stata tale che si sono rifugiati nel silenzio, nel rifiuto ad un ‘confronto democratico’ come ripetono spesso a cantilena. L’assessore all’Università e allo Sviluppo Economico della giunta Di Girolamo dimostra, se mai ce ne fosse bisogno, quanto assurda è stata la scelta del sindaco nel metterlo a capo di quel settore. Ma la colpa non è tanto sua ma di chi ce lo ha messo e di un sindacalismo mal interpretato che pretende per i propri membri di gestire il potere politico e la pubblica amministrazione anche quando l’evidenza consiglierebbe ben altri intrattenimenti”.

“Non comprendo – conclude la nota di Melasecche – neanche il silenzio più assoluto del precedente sindaco che pure cittadino di Terni è, e che aveva in quel contesto la propria abitazione. Sentiamo la sua voce, spesso e volentieri, nei telegiornali di Rai 3 regionale,  magnificare sagre paesane e manifestazioni politiche, ma un grido di dolore per Collescipoli che muore no. Nulla. Silenzio tombale. Cosa sarà di Palazzo Catucci, del Chiostro di S. Cecilia, degli investimenti di recupero conservativo sulle antichissime mura e sulle porte di ingresso al borgo, sui parcheggi, è fin troppo evidente. Privato Collescipoli di un futuro funzionale, tutto cadrà nell’oblio. Vita grama anche per l’Organo Hermans e per la chiesa che lo ospita. La cultura di regime preferisce una sagra di gnocchetti alla collescipolana per gestire il consenso con la Pro Loco piuttosto che traguardare un futuro che con questa tristissima scelta si chiude inesorabilmente. La monocultura politica di Palazzo ha abbandonato il Verdi,  intesse solo convegni sull’archeologia industriale, su cui peraltro altri hanno conseguito risultati importanti, dimentichi di una storia più antica che viceversa, per la bellezza e la testimonianza che ci tramanda va preservata come obiettivo di assoluto, indiscusso valore”.

CONDIVIDI