Festa Pd e degrado alla Passeggiata, Rossi: ”Amministrazione inadeguata”. Confimpresa: ”Comune bonifichi”

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La Festa del Pd è finita da tre mesi ma la struttura che ha ospitato la pizzeria è ancora lì, ad occupare parte della Passeggiata. Merce abbandonata, fili e tubi in bella vista, rifiuti sparsi a terra. Una situazione di degrado pericolosa e probabilmente inquinante che ha spinto Confimpresa a fare un video-denuncia e presentare un esposto alla questura (qui l’articolo) ed ora rende pubblica una diffida al Comune di Terni ad adempiere alla bonifica. Della situazione si era accorto ieri anche il responsabile provinciale coesione e sviluppo Udc Terni, Michele Rossi che ha diffuso un comunicato stampa molto critico nei confronti dell’amministrazione comunale e scattato le foto presenti nell’articolo. Oggi pomeriggio Terni Oggi ha provato a contattare Eventi srl, la società che ha organizzato la festa del Pd, ma il responsabile non ha risposto alle nostre telefonate. Nemmeno il Partito Democratico e Palazzo Spada hanno finora rilasciato commenti a riguardo.

Il comunicato di Michele Rossi “I casi di incuria e degrado in questa città si sommano di giorno in giorno, senza trovare soluzione. L’ultima segnalazione riguarda il Parco Pubblico della Passeggiata e in particolare l’area a ridosso dell’antico Anfiteatro Romano. Sembra incredibile ma qui a distanza di ben tre mesi dal loro ultimo utilizzo sono ancora presenti, montate ed abbandonate, le strutture che rendevano quello spazio una funzionale, capiente e accogliente pizzeria a due piani, con vista anfiteatro, per la festa del Partito Democratico.

La Pizzeria è ancora tutta li con tanto di insegna come se fosse stata utilizzata fino a qualche giorno prima, come se si fosse deciso di chiudere all’improvviso (come accade purtroppo sempre più spesso per tante attività del nostro centro storico): qualche panca, qualche sedia, lavandini, fornelli e tutto quello che in realtà soltanto tra la fine di agosto e la prima settimana di settembre serviva ad ospitare gli appassionati della “pizza democratica”.

Perché non si è provveduto a smontare queste tensostrutture contemporaneamente alle altre che occupavano interamente il resto del parco? Chi li ha messe lì non deve essere stato prima autorizzato e successivamente aver versato la giornaliera tassa di occupazione di suolo pubblico come qualsiasi altro commerciante o cittadino?

In realtà queste grandi strutture a servizio della festa democratica si trovano nello spazio recintato dello stesso Anfiteatro a pochi metri dalle preziose mura dell’antica struttura; in pratica nell’area archeologica (per altro sempre chiusa e non facilmente visitabile), affidata agli stessi che gestiscono il CAOS. Forse la “Pizzeria Democratica” è una manifestazione culturale del CAOS?

E’ facile comprendere la convenienza di lasciarle già montate pronte per la prossima iniziativa o per l’annuale festa, che comunque potranno tenersi solo con la bella stagione, ovvero fra tanti mesi. Se è comunque ingiustificabile averle lasciate li, diventando degrado, è ancor più scandaloso se si considera il forte impatto, trovandosi a pochi metri dagli antichi e pregiati reperti archeologici dell’Anfiteatro, il monumento archeologico più importante della città.

Ci chiediamo come sia stato possibile lasciarle li per più di tre mesi, senza che nessuno si sia mai accorto e preoccupato della situazione, se le autorizzazioni non siano ormai presumibilmente scadute e se la Soprintendenza ne sia a conoscenza. Da indignati ci domandiamo se questa è l’attenzione e il rispetto che si deve per i nostri beni culturali. Chi ci amministra non perde l’occasione per dimostrarci il suo menefreghismo e la sua inadeguatezza. Sarà presentata relativa interrogazione in Consiglio Comunale”.

La diffida di Confimpresa “Si invita e diffida l’ente pubblico ad adottare entro e non oltre 30 giorni dal ricevimento della presente , il richiesto intervento di bonifica e messa in sicurezza, e la contestuale adozione di un provvedimento di divieto di utilizzo futuro dell’area per manifestazioni politiche che mascherano di fatto speculazioni commerciali con utilizzi temporanei di strutture completamente irregolari , nonché a comunicare le ragioni per cui non si è ancora provveduto a disallestire le strutture ivi presenti e il nominativo del responsabile del procedimento amministrativo (ex art 5 comma 11 legge 241/90) che le ha autorizzate , e il nominativo del dirigente responsabile degli omessi controlli obbligatori per legge. Si comunica altresì che trascorso infruttuosamente il superiore termine (ovvero senza ricevere comunicazione alcuna dalla P.A.), lo scrivente valuterà di agire in giudizio (in sede civile e/o in sede penale) ad esclusiva tutela dei diritti e degli interessi dei commercianti e dei cittadini. Alla luce del comportamento amministrativo che sarà adottato dall’ente pubblico, lo scrivente valuterà unitamente ai potenziali soggetti lesi, la possibilità ulteriore di costituirsi parte civile in un eventuale procedimento penale che dovesse instaurasi contro l’ente pubblico in seguito alle azioni legali intraprese”.

 

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