Le polemiche sulla Festa Democratica di Terni in programma alla Passeggiata dal 30 agosto al 10 settembre sembrano destinate a proseguire. Dopo querele e diffide, ora ad infuocare il dibattito sono alcune dichiarazioni di soprintendente a cui ribatte, con tanto di accusa di conflitto di interessi, il consigliere comunale Enrico Melasecche. Inoltre, a proposito della diffida ricevuta dal Pd, afferma il consigliere di non voler retrocedere di un passo e avverte: “Chi di spada ferisce di spada perisce” aggiungendo che lo stesso Pd potrebbe pentirsi di aver inaugurato “la stagione delle querele”.
Dichiarazioni soprintendente. Sul Giornale dell’Umbria di questa mattina il soprintendente architetto Virgilio Lispi afferma: “Per questo ente la Passeggiata non è assolutamente sottoposta ad alcun vincolo architettonico, archeologico o paesaggistico. L’unico vincolo è quello monumentale del 1913”. Per Lispi non c’è niente che sia ostativo per la concessione per una manifestazione come la Festa Democratica, ad esempio “l’orto botanico di cui parla la Diocesi è solo un antico giardino aperto al pubblico”. Aggiunge tra le altre cose l’architetto: “Non nego che gli atti di vandalismo ci siano stati ma rilevo come sia un po’ strano che chi di dovere li abbia denunciati solo un anno dopo”.
“Candidato del Pd”. Di tali dichiarazioni si dice meravigliato il consigliere Udc Enrico Melasecche che replicando con un comunicato denuncia anche un “conflitto di interessi” poiché lo stesso soprintendente sarebbe anche esponente del Partito Democratico. “Innanzitutto – scrive il consigliere – a quale titolo l’architetto Lispi parla? Ha la delega a rappresentare la Soprintendente Del Bene? Non sembra infatti sia lui il Soprintendente come invece appare nell’intervista. Sbaglio o è un semplice funzionario a tempo parziale in quanto svolge in contemporanea la libera professione a Gubbio? Questa situazione pubblico/privata, sicuramente consentita, non porta il funzionario ad intessere rapporti di interesse con la pubblica amministrazione e con la politica regionale? Sbaglio oppure è, per di più, esponente di rilievo del PD, in quanto si è candidato per quel partito a Fossato di Vico ed ha svolto per anni la funzione di sindaco?”
“Conflitto di interessi”. Prosegue Melasecche rivolgendosi allo stesso Lispi: “Ritiene non esista alcun conflitto di interessi fra il suo più che legittimo impegno politico ed il ruolo decisorio che sta esercitando nella vicenda del PD di Terni? Un qualsiasi cittadino può avere fiducia nella giustizia quando un magistrato che lo giudica non abbia palesemente manifestato o addirittura partecipato a favore di un partito politico a tenzoni elettorali. Nel caso in esame di un funzionario pubblico non sarebbe stato meglio che lo stesso Lispi, conoscendo bene il conflitto di interessi in cui si trova, avesse declinato l’incarico a favore di altro dipendente o comunque si fosse astenuto dal rilasciare dichiarazioni imbarazzanti per la Soprintendenza per cui presta parzialmente la propria opera? È legittimo che un cittadino, conoscendo tale situazione, forse incresciosa, possa avere dubbi in merito alla obiettività del Lispi nell’istruire tale pratica? A quale titolo esprime per di più giudizi per conto della Soprintendenza Archeologica di cui non fa parte?”.
“Visione burocratica della Passeggiata”. Il consigliere aggiunge altri interrogativi: “Parlare con una certa leggerezza dei reperti provenienti da antiche chiese di Terni, oggi non più esistenti, reperti collocati alla mercè di tutti all’interno della Passeggiata e descrivendoli come fossero anonimi pezzi di marmo, non sembra al Lispi come minimo inopportuno? Sostenere che il Parco della Passeggiata non va tutelato come un unicum, anche dal punto di vista archeologico, quando il muro retinato dell’Anfiteatro Romano, non protetto nè recintato, costituisce proprio il muro del Parco ed è posto, anche nottetempo, alla mercè di qualsiasi vandalo o malintenzionato? Non dubitiamo delle capacità nè della preparazione dell’architetto Lispi – prosegue Melasecche – ma, in una vicenda così delicata, avremmo preferito che si fosse espresso chi aveva il ruolo per parlare ed una indiscussa indipendenza di giudizio. Inoltre l’opinione che da del Parco della Passeggiata pecca, a nostro modestissimo avviso, di una visione limitata e pesantemente burocratica, come se l’Anfiteatro Romano non fosse parte integrante di quei luoghi, come se la Cattedrale fosse collocata a chilometri di distanza, per tacere della Chiesa del Carmine e del Monumento ai Caduti che sembra interessare solo per la cerimonia rituale del IV novembre. Da un cultore della bellezza, dell’arte, della tutela, come lui dovrebbe essere, retribuito per questo dallo Stato, ci aspettavamo ben altri giudizi e ben altra sensibilità”.
“Iter raccomandato?”. Ma il consigliere aggiunge anche un particolare che solleverebbe dubbi sulla terzietà istituzionale: “Comprendiamo allora come mai l’autorizzazione alla festa non ha avuto l’iter di tutte le pratiche analoghe ma è stata faxata dalla Soprintendenza direttamente alla persona del Sindaco come risulta dalla pratica in nostro possesso. Una svista? Corrispondenza di amorosi sensi? Un iter particolarmente raccomandato?”.
“Battaglia valoriale”. Prosegue Melasecche: “La battaglia per salvaguardare e valorizzare ulteriormente il Parco storico della Passeggiata non è, come qualcuno vorrebbe derubricare, un diversivo di fine estate ma rappresenta una battaglia valoriale che abbiamo non da oggi sollecitato alla libera discussione cittadina e ringraziamo i tanti che, a vario titolo, sono intervenuti. Non intendiamo retrocedere di un passo, nonostante la diffida mandataci per intimorirci”.
“Stagione delle querele”. Infine Melasecche lancia un avvertimento: “Risponderemo puntualmente all’atto giudiziario con una conferenza stampa nei prossimi giorni. Di certo Delli Guanti ed il Sindaco, tutt’altro che estraneo a questa vicenda, inaugurano la stagione delle querele e delle diffide non avendo evidentemente altri argomenti con cui dialogare sul piano politico. La saggezza popolare ricorda che, chi di spada ferisce, di spada perisce e non vorremmo che questo nuovo corso da loro inaugurato possa costituire un precedente di cui doversi politicamente pentire”.