Furti in appartamento, spaccio e prostituzione: sgominata banda di albanesi, 15 arresti
LA BANDA Cittadini albanesi, fra i 21 e i 45 anni di età, tutti clandestini tranne uno, domiciliati tra Ostia e Roma, che operavano anche fuori regione, con una predilezione per Narni, dove hanno commesso 33 furti, portando via, in 13 casi, le auto dei proprietari delle abitazioni appena svaligiate. Una situazione che aveva generato un tale allarme sociale, da spingere il sindaco della città a richiedere un incontro con il Prefetto per sollecitare il Comitato Provinciale di Ordine e Sicurezza Pubblica per occuparsi dei furti nel suo Comune.
LA PISTA Ed è proprio da un furto avvenuto nel ternano, il 19 febbraio, che la 3° sezione della squadra mobile ha avviato una lunga ed articolata indagine, portata avanti in stretta collaborazione con l’autorità giudiziaria, che nel corso dei mesi ha preso molteplici risvolti: l’attività della banda, infatti, non si limitava solo ai furti in abitazione e di auto, ma si estendeva anche al traffico di droga e alla prostituzione.
MODUS OPERANDI I ladri, entravano nelle case di notte, a piedi scalzi, dopo aver fatto un foro nelle persiane e, senza far rumore, portavano via tutto quello che riuscivano ad arraffare: dai gioielli, ai computer, dai soldi, alle tessere Bancomat, che utilizzavano subito dopo per prelevare (dato che, in molti casi, nei portafogli c’erano anche i codici PIN), allontanandosi poi a bordo delle auto dei proprietari.
LE INDAGINI Seguendo le tracce di un’auto rubata a Narni, gli agenti sono risaliti al ricettatore, un connazionale clandestino di 24 anni, pregiudicato e ricercato dal tribunale di Roma per furto. Gli agenti della mobile ternana lo hanno arrestato a maggio, a Roma, dopo che aveva tentato di sfuggire, speronando l’auto della Polizia; nell’operazione, in cui è stata recuperata l’auto rubata, sono stati esplosi anche dei colpi di pistola a scopo intimidatorio. Ed è seguendo due dei membri della banda, che la mobile ternana, il 7 agosto, ha sequestrato quasi 130 kg di marijuana sull’A1, all’altezza di Frosinone, operazione in cui oltre ai due è stato arrestato anche un terzo complice.
Si trova già in carcere in Albania, invece, il membro più giovane; poco più che ventenne, era tornato in patria dopo un incidente avvenutogli durante un furto in un’abitazione ed aveva pensato di ritirasi per un po’ dall’attività. Durante la convalescenza, non si era fermato all’Alt della polizia albanese, investendo con l’auto un poliziotto, uccidendolo.
PROSTITUZIONE Per quanto riguarda lo sfruttamento della prostituzione, i membri della banda facevano prostituire le proprie compagne: delle giovani cittadine rumene.
I NUMERI Le indagini hanno permesso di accertare 62 furti: 33 a Narni, 19 ad Anzio, 9 a Ardea e 1 a Roma, ma si ha motivo di ritenere che quelli effettivamente consumati dalla banda, solo sul litorale romano, siano altre 100. Durante le perquisizioni domiciliari di questa notte, a casa di uno degli arrestati a Torvaianica, gli agenti hanno trovato 33 kg di marijuana, 5.000 in contanti, oltre a vari oggetti, come alcuni orologi; tutta le refurtiva è stata sequestrata. Inoltre non è ancora chiaro se i tre arrestati di venerdì scorso dalla squadra volante di Terni mentre cercavano di rubare in un appartamento di via Borsi, siano collegati con la banda, ma tutto fa pensare di sì: stessa nazionalità, stesso modus operandi, stesso regime di clandestinità e naturalmente tutti con precedenti specifici.
APPARTAMENTI COME BANCOMAT Nella motivazione del Gip del tribunale di Terni, Maurizio Santoloci, che ha emesso le ordinanze di custodia cautelare in carcere su richiesta del pubblico ministero Elisabetta Massini, si legge tra l’altro: “… considerato che si tratta di soggetti nullafacenti e nullatenenti, sostanzialmente fantasmi sociali con un regime di vita dedito esclusivamente al crimine e alle aggressioni verso il patrimonio privato e che agiscono in concorso ed in banda e per i quali il territorio dello Stato è soltanto un esteso luogo ove operare atti predatori e le private abitazioni sono per loro come un diffuso, gigantesco ed unico bancomat, ove effettuare prelievi in modo seriale e continuo …”.
QUESTURA La questura di Terni spiega che “l’operazione odierna, e tutta l’attività nel suo complesso dei vari uffici investigativi e di prevenzione e controllo del territorio della questura, si inquadra nella strategia messa a punto dalla polizia di Stato di Terni: un contrasto continuo, incessante nei confronti dei reati predatori, un crimine di ‘altissimo allarme sociale’, come riconosciuto dal Gip nella sua ordinanza, ‘particolarmente invasivo dell’intimità familiare’, un contrasto disposto su due direttrici: ficcante attività investigativa a cura della squadra mobile e accurato controllo sul territorio a cura della squadra volante e del reparto prevenzione crimine. Con l’operazione di oggi, nei confronti di questi criminali a 360 gradi: clandestini, dediti ai furti, al traffico di droga e allo sfruttamento della prostituzione, la polizia di Stato ha sicuramente ottenuto un ottimo risultato”.