I farmaci acquistati di notte costano di più: sovrapprezzo applicato da farmacie private di Terni
La colpa della nuova stangata è da attribuire all’articolo 8 del decreto del ministero della Sanità, emanato nell’ormai lontano 1993 e fino ad oggi mai applicato dalle farmacie comunali di Terni. Tale legge attribuisce infatti la facoltà alle farmacie, che dispensano medicinali nell’orario notturno, di applicare un’addizionale nell’importo delle vecchie 7.500 lire (3,87 euro). Rincari non solo negli orari notturni ma anche nelle ore diurne di normale chiusura (ad esempio la domenica): le farmacie hanno la facoltà di applicare in questo caso un sovrapprezzo di 3.000 lire (1,54 euro). C’è da sottolineare che l’aumento viene applicato a tutti i farmaci non interamente mutuabili e quindi anche sui parafarmaci (come tachipirina, aulin, aspirina ecc). Un vero e proprio salasso per i poveri cittadini ternani già alle prese con i numerosi rincari che hanno subito i farmaci.
Le farmacie esercitano quindi un diritto sancito da una vecchia legge, anche se questa in 20 anni non era mai stata attuata dall’Asfm. E’ presumibile, come riferisce il Giornale dell’Umbria, che la questione diventi rovente nei prossimi giorni visto che il nodo del sovraprezzo è già sotto la lente di osservazione dei dirigenti Asl 4 e del presidente provinciale dell’ordine dei farmacisti, Cipolla. Comunque vada a finire, rimane il fatto che i farmacisti privati non intendono rinunciare all’addizionale, mentre l’Asfm continuerà a non applicarla comportando un netto risparmio per i clienti che acquisteranno i farmaci presso le farmacie comunali.