La Provincia di Terni è tra quelle che, nel biennio 2010-2012, hanno aumentato al massimo l’imposta provinciale RC auto. E’ quanto emerge da un monitoraggio effettuato dalla UIL nazionale che ha esaminato le aliquote dell’imposta in 90 Province.
Nel 2012, tale imposta aumenterà a livello nazionale mediamente dell’1,5% rispetto allo scorso anno, e del 2,6% rispetto al 2010, anno di esordio della facoltà delle Province di apportare aumenti o diminuzioni delle aliquote dell’imposta della RC Auto (3,5%), come stabilito dal Decreto sul federalismo fiscale. L’imposta RC Auto da sola, con oltre 1,8 miliardi, rappresenta il 40,9% del totale delle entrate da tasse e tributi delle Province che ammontano ad oltre 4,4 miliardi di euro. Tale tassa si aggiunge agli aumenti dei premi assicurativi decisi dalle compagnie, finendo per far lievitare il costo della RC Auto.
La Provincia di Terni applica l’aliquota del 16% con la maggiorazione, nel biennio 2010-2012, più alta consentita (3.15%). In termini monetari, l’incremento rispetto all’aliquota base è di 22 euro pro capite, con un esborso medio per l’imposta di 124 euro. Va meglio ad altre Provincie del Centro: a Perugia l’aliquota applicata è come quella di Terni (16%) ma a Viterbo, Siena, Roma, Pisa, Pistoia, Macerata, Livorno, L’Aquila, Isernia, Grosseto, Frosinone, Ascoli Piceno, Latina, Lucca è decisamente più bassa (12,5%).
“L’Amministrazione Polli, commenta Gino Venturi segr. UIL-FPL, ha preferito aumentare la tassazione locale che grava sia sui cittadini che sulle attività economiche invece di ridurre le spese non necessarie come quelle del direttore generale, del dirigente capogabinetto, di un paio di assessorati. Non è questa la strada per andare in paradiso!”