Inchiesta Tav, revocati gli arresti domiciliari a Lorenzetti: torna in libertà dopo dimissioni da Italferr

L’ex presidente della Regione Umbria e presidente dimissionaria di Italferr, Maria Rita Lonenzetti, è tornata in libertà. Lo ha deciso il gip di Firenze Antonio Pezzuti, che ha revocato le misure cautelari, agli arresti domiciliari, per Lorenzetti e per altri quattro indagati nell’ambito dell’inchiesta sui lavori per la Tav toscana: Valerio Lombardi, Alessandro Coletta, Gualtiero Bellomo e Furio Saraceno. Solo per quest’ultimo il gip, revocando gli arresti, ha disposto la misura dell’obbligo di dimora. Per un sesto indagato, Aristodemo Busillo, finito anch’egli agli arresti domiciliari, si attende l’esito del ricorso al tribunale del riesame.

Gli arresti domiciliari erano stati adottati lo scorso 16 settembre poiché secondo il gip c’era il rischio di reiterazione di reato. La revoca della misura cautelare è stata decisa poiché i cinque si sono dimessi dai loro incarichi facendo venir meno la possibilità di reiterare il reato.

Le accuse e le intercettazioni contenute proprio nell’ordinanza di custodia cautelare sono finite in tutti i giornali e alcune trasmissioni, tra cui Presa Diretta di Rai 3, hanno dedicato intere puntate all’inchiesta. Nell’ultimo numero dell’Espresso un articolo di Lirio Abbate titolato “Larghe intese, larghi affari”, dipinge un quadro desolante in cui “amici di D’Alema, Dell’Utri, Alfano e Finocchiaro sono uniti per spartirsi tutto”. Uno degli intercettati si vanta di fare “nazi-maoismo” per accontentare gli interessi di partiti che in apparenza sono su posizioni molto distanti.

QUI LA PRIMA PARTE DI ACCUSE E INTERCETTAZIONI

QUI LA SECONDA PARTE DI ACCUSE E INTERCETTAZIONI

QUI LA TERZA PARTE DI ACCUSE E INTERCETTAZIONI

QUI INTERCETTAZIONI E ACCUSE SU RACCOMANDAZIONE STUDENTE

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