Indagine castello San Girolamo: concessi i domiciliari a Galletti e Zitti, confermati per Zappelli
Motivando la loro decisione, i giudici hanno tra l’altro ritenuto che “unico presidio cautelare allo stato idoneo a contenere il pericolo concreto di recidiva, oltre che proporzionato all’entità dei fatti, è per i tre ricorrenti quello degli arresti domiciliari”.
Secondo il difensore di Zappelli, l’avvocato Luca Maori, il tribunale ha stabilito che non sussistono gravi indizi riguardo al reato di associazione per delinquere. Rimangono invece le accuse di truffa, turbativa degli incanti e falso. “Si tratta di un primo passo – ha detto l’avvocato Maori – sulla strada per la ricerca della verità. Il tribunale del riesame ha infatti tolto l’associazione per delinquere, il reato più grave e infamante tra quelli contestati. Dimostreremo ora l’estraneità degli indagati anche per gli altri reati”. Galletti, ex direttore dell’ufficio tecnico della diocesi di Terni, Zitti, dirigente del Comune di Narni, e Zappelli, ex economico della curia, hanno sempre sostenuto la correttezza del proprio comportamento.
Aggiornamento ore 19,20: Esprimono soddisfazione i legali. L’avvocato Federico Olivo, difensore insieme all’avvocatessa Maria Carla Pagnotta di Antonio Zitti afferma: “Ci riserviamo di leggere nel dettaglio l’ordinanza, ma possiamo dirci almeno parzialmente contenti della decisione del riesame”. Si dice soddisfatto della decisione dei giudici anche l’avvocato Alessandro Ricci, legale dell’ex direttore dell’ufficio tecnico della Curia di Terni Luca Galletti: “Leggerò con attenzione il corposo e motivato provvedimento, ma posso dirmi già soddisfatto del fatto che i giudici siano entrati nel merito e abbiano escluso l’ipotesi di associazione per delinquere. Mi sembra che il quadro sia già ridimensionato”.