L’amministrazione provinciale respinge tutte le accuse. In un clima di forte ostilità nei confronti delle istituzioni, la notizia di un’indagine partita nel 2009 che riguarda oltre 20 persone tra presidente della Provincia di Terni, assessori, dirigenti e funzionari di palazzo Bazzani ha suscitato clamore (qui l’articolo). In particolare le accuse riguardano alcune irregolarità nell’assunzione a tempo indeterminato di una quindicina di precari, mobbing nei confronti di 4 dipendenti e uso privato del telefonino di lavoro.
Poco dopo le 19 è arrivata la puntualizzazione della Provincia di Terni che conferma la notizia ma fornisce la propria versione nella quale respinge tutte le accuse. In particolare, viene sostenuta la totale regolarità delle assunzioni dei precari, viene esclusa ogni possibile azione di mobbing nei confronti di dipendenti e per quanto riguarda l’uso improprio del telefonino, viene specificato che la questione riguarda poche decine di euro e che per i cellulari è comunque consentito anche l’utilizzo non istituzionale. Per fare al più presto chiarezza gli indagati chiederanno di incontrare il Pm.
Questa la nota integrale della Provincia di Terni:
“Le stabilizzazioni sono state deliberate dalla Giunta Provinciale nel dicembre del 2009, nel pieno rispetto delle vigenti normative di legge, in stretta conformità con i pareri espressi dall’Associazione Nazionale Comuni d’Italia (Anci) e dall’Unione Nazionale delle Province (UPI); peraltro; sulla problematica è già intervenuta la magistratura del Lavoro ed il Tar, riconoscendo la ritualità delle scelte operate da codesta amministrazione, senza che di ciò, verosimilmente allo stato sia a conoscenza l’autorità inquirente.
L’asserito “mobbing” operato da più soggetti nei confronti di alcuni dipendenti (quattro), ci si limita a precisare che le presunte vittime non hanno subito né spostamenti di ufficio, né peggioramenti economici, né variazioni di posizione giuridica; viceversa, alcuni di loro hanno visto ampliate le proprie funzioni, responsabilità ed inquadramento,con incrementi retributivi.
Il presunto uso improprio del telefono portatile che si sarebbe concretizzato nell’aver effettuato dai cellulari di servizio alcune telefonate di carattere personale, è sufficiente puntualizzare che si sta disquisendo su qualche decina di euro in totale; e, soprattutto, che i cellulari vengono concessi per uso promiscuo: inerente cioè sia le attività istituzionali, sia quelle non istituzionali.
Nell’affermare la completa estraneità ai fatti materia di addebito, nonché il più totale rispetto nell’attività della magistratura e della Guardia di Finanza, si auspica che la situazione giunga a rapidissimo chiarimento. E per conseguire questo fine si anticipa che tutti gli indagati o almeno taluni di costoro, faranno richiesta di essere sentiti dal Pm”.
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