La miniguida alle elezioni regionali Umbria 2015: candidati e programmi
Terni Oggi propone una miniguida di queste elezioni 2015 per la Regione Umbria riportando i principali punti dei programmi degli 8 candidati presidenti (concentrando soprattutto l’attenzione sui punti caratterizzanti e sulle questioni che riguardano Terni). In questa miniguida l’ordine con cui vengono proposti i candidati è quello sorteggiato per la scheda elettorale.
Tra i principali punti economici del programma, un “piano regionale per il contrasto alla povertà, che preveda la sperimentazione di forme di reddito minimo garantito, per inoccupati e disoccupati non coperti da ammortizzatori sociali”, un “piano regionale per il lavoro, quale strumento con cui concentrare le risorse disponibili, tanto di provenienza regionale che di natura nazionale e comunitaria” e il “blocco degli sfratti per morosità incolpevole”.
Per quanto riguarda l’ambiente propone l’adozione della “strategia Rifiuti Zero, incentivando la creazione in tutti i Comuni di almeno un Polo del Riuso e introducendo la tariffa puntuale” e “ripristinare l’obbligo di approvvigionamento su base locale delle centrali a biomasse”
Per quanto riguarda migranti e profughi: “L’Umbria della Marcia della Pace, di Aldo Capitini non può che accogliere queste persone, che sono in maniera provvisoria o permanente i nuovi cittadini umbri, nella pienezza dei loro diritti: casa, lavoro, salute, scuola; deve inoltre impegnarsi con più coraggio e determinazione nelle politiche di promozione della pace e nelle attività di cooperazione internazionale”.
Infine propone “l’incandidabilità dei condannati e dei rinviati a giudizio per reati finanziari e contro la pubblica amministrazione” e “la limitazione a due mandati per i consiglieri regionali, taglio delle consulenze e dei consigli di amministrazione delle aziende, agenzie e partecipate”.
Il programma di Marini è per lo più costituito da un resoconto di quanto fatto negli ultimi 5 anni e da “linee strategiche del progetto di governo”.
In tema economico, nel programma di Marini si parla di “700 milioni di euro nei prossimi anni a sostegno delle imprese agricole, industriali, dell’artigianato, del turismo, del commercio e dell’economia sociale”, di “237 milioni di euro di Fondo Sociale Europeo
per favorire: occupazione giovanile, ritorno al lavoro dei disoccupati, riduzione delle povertà e miglioramento delle competenze dei lavoratori e delle persone” e di “dare opportunità ai giovani intraprendenti: oltre 14 milioni di euro nei prossimi anni per le start up innovative, e 3 milioni per le imprese creative”.
Tra le altre proposte “52 milioni di euro nei prossimi anni per l’inclusione sociale e la lotta alla povertà”, “garantire il diritto allo studio: borse di studio universitarie al 100% degli aventi diritto”, “adeguamento e completamento TR – Orte – Civitavecchia” e “manutenzione straordinaria della E45”.
Tra i vari punti del programma in tema ambientale spiccano due frasi, “Strategia rifiuti zero” e “Superare le discariche e no inceneritori”: impossibile non ricordare come negli ultimi 5 anni a guida Marini la regione sia andata nella direzione opposta anche con la recente delibera sulla produzione di Css.
Di Stefano ha dichiarato che i temi principali del suo programma sono “sicuramente lavoro e sicurezza. L’Umbria è una regione particolare, perché i suoi problemi sono emblematici di situazioni gravi anche a livello nazionale. Pensiamo alle acciaierie di Terni, con famiglie intere di operai abbandonate a se stesse per colpa di un governo asservito alla Ue a alle lobby finanziarie che intende procedere verso lo smantellamento del comparto siderurgico italiano. Noi siamo per la nazionalizzazione, per l’intervento pubblico, per una public company partecipata da capitale della Regione perché dobbiamo essere padroni delle acciaierie e non lasciare che i tedeschi le facciano fallire”.
Tra le proposte, “una banca di proprietà regionale che faccia concorrenza alle altre banche come avviene nei Lander tedeschi dove ci sono banche pubbliche che finanziano la piccola e media impresa. Dovremmo avere un sistema del genere anche noi proprio per contrastare le banche private”. In merito all’accoglienza: “Stop immigrazione. In una nazione che ha il 50% di disoccupazione giovanile, non possiamo accogliere altre persone. Non possiamo destinare quei famosi 35 euro al giorno agli immigrati che vengono per stare in hotel a 4 stelle. Dobbiamo destinare quei fondi alla sicurezza”.
Tra le altre cose Fabiani ha affermato che “in Umbria, come in tutto l’Occidente, oggi i problemi sono due: il lavoro e la povertà. Questi sono originati da grandi gruppi finanziari che hanno causato la crisi e l’hanno poi scaricata sui Paesi più deboli e sui ceti sociali più deboli. Anche in Umbria dobbiamo rispondere in tema di lavoro e di povertà. Questo significa spostare tutte le risorse su chi non ha lavoro e su chi oggi non riesce ad arrivare alla fine del mese”. Secondo Fabiani “nelle vertenze la Regione non dovrebbe essere un mediatore, come è stato nel caso Ast, ma dovrebbe sempre schierarsi dalla parte dei lavoratori”.
In una tribuna elettorale Maiorca ha affermato: “Noi siamo per l’abolizione delle regioni perché non ne vediamo l’utilità”. Per quanto riguarda l’economia: “Il divorzio e l’aborto sono il fondamento della crisi perché se una nazione rinnega il suo Dio, rinnega la Patria, rinnega la famiglia, da cosa può essere animata?”. Al centro del programma quindi “Dio, Patria e famiglia“. In altre occasioni Maiorca ha parlato di incentivi alle famiglie ed ai figli e un’attenzione particolare all’emergenza abitativa.
Tra i punti del programma riguardanti l’economia, “realizzare più case popolari assegnandole, con alcuni parametri di priorità, a chi risiede in Umbria da almeno 10 anni e dando prevalenza a famiglie numerose e con disabili”; “misura di sostegno alla maternità e alla nascita (bonus bebè)”; “risparmiare nei primi 3 anni almeno il 10% (del bilancio disponibile) azzerando gli sprechi per ridurre le tasse regionali”; “utilizzo gratuito di Internet per tutti e in particolare per imprese e giovani”. Per quanto riguarda l’Ast, Ricci nel corso della campagna elettorale ha aderito alla proposta di trasformazione delle acciaierie in una public company.
Tra gli altri punti del programma: “Priorità alla sicurezza finanziando di più la legge regionale sulla sicurezza. Sviluppare sistemi di videocamere e centrali di controllo attive 24 ore su 24. Sostenere le associazioni di volontari per la sicurezza (al servizio delle polizie locali)”.
In tema ambientale “più raccolta differenziata, chiusura di tutte le discariche oggi esistente al loro esaurimento, senza proroghe o ampliamenti. No a termovalorizzatori e centrali impattanti”.
Nella campagna elettorale di Liberati è stata centrale la lotta alla corruzione, ai favoritismi nei confronti delle multinazionali ed ai privilegi della classe politica. C’è una “gigantesca questione morale che attanaglia l’Umbria ormai da decenni. Una vera e propria cappa che impedisce lo sviluppo della nostra Regione preda di interessi privatistici lontani anni luce dal bene comune e dagli interessi dei cittadini”.
Tra i principali punti del programma “il reddito di cittadinanza regionale: 780 euro al mese per disoccupati, inoccupati e pensioni minime”; “Sgravi fiscali alle imprese virtuose che producono utilità sociale ed eccellenza nel mondo attraverso il reperimento di risorse da una spending review generale”; un protocollo anticorruzione sugli appalti con lo “sviluppo di un protocollo con l’autorità nazionale anticorruzione per la vigilanza preventiva e una riforma in tal senso della macchina regionale”; “Burocrazia zero: semplificazione per le imprese automatizzazione dei processi e unificazione delle procedure. Tempi e risorse risparmiati utilizzati per processi non ripetitivi nell’ottica del cittadino-utente”.
Tra gli altri punti del programma “No inceneritori e impianti a biomassa. Per un piano dei rifiuti che vada oltre la strategia Rifiuti Zero. Per l’applicazione della tariffa puntuale e l’abbattimento dei costi al cittadino e la nascita di centinaia nuovi posti di lavoro”; “una riforma regionale della sanità per eliminare le liste d’attesa partendo dallo stop dell’intramoenia”; “abolizione delle tasse per i consorzi di bonifica: soppressione dei consorzi così come oggi costituiti e trasferimento delle competenze e del personale presso gli uffici regionali, operando una razionalizzazione del personale soprattutto dirigenziale”; “assessori scelti tramite curricula: la meritocrazia al centro della politica. Assessori regionali e cariche dirigenziali di nomina politica scelti in base alle competenze e non in base a criteri di spartizione politica”.
Tra i punti più caratterizzanti del programma: “Legalizzazione ed auto-coltivazione regolamentata della cannabis nonché legalizzazione, controllo sanitario e tassazione della prostituzione: le uniche vie praticabili per spezzare il crimine organizzato e la violenza associata” e “riconoscimento degli animali d’affezione come membri effettivi del nucleo familiare tutelando i loro diritti”.
Per quanto riguarda la sanità: “Riduzione del ticket sanitario attraverso l’accorpamento delle due Asl in una unica struttura regionale”; “costituzione di un unico centro acquisti regionale di farmaci, attrezzature e di materiale sanitario”; “inserimento delle medicine olistiche e bio-naturali all’interno del servizio sanitario regionale”.
In tema economico: “Far riconoscere l’Ast quale impresa strategica nazionale promuovendo una cordata italiana per il suo acquisto”; “formazione professionale e sulla sicurezza sul lavoro delle persone comunque disoccupati e inoccupati”; “utilizzo delle aree agricole demaniali dismesse anche a favore dell’occupazione giovanile”.
Tra gli altri punti del programma: “Divieto di trivellazione per l’estrazione del petrolio e di gas con il metodo Fracking”; “stop alla cementificazione selvaggia, recupero e riutilizzo beni immobili dismessi ad uso abitativo e commerciale”; “riduzione dell’apparato regionale, dove l’Umbria ha lo stesso numero di dipendenti della Regione Piemonte”; “reddito di cittadinanza che tuteli la dignità della persona per passare dal sistema a debito, al sistema a credito”.
TUTTE LE LISTE E I CANDIDATI
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