Landini a Terni: ”Ast di interesse nazionale”. Istituzioni locali: ”Intervenga il Governo”

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Maurizio Landini segretario Fiom

E’ un coro unanime quello delle istituzioni locali e del sindacato: le acciaierie di Terni e le vicende legate alla cessione non possono essere ridotte ad un caso locale ma devono riguardare il Governo. Oggi si è svolto un Consiglio comunale straordinario, cui hanno partecipato il vicepresidente del Senato Linda Lanzillotta, il vicepresidente della Camera dei Deputati Marina Sereni, il vicepresidente del Parlamento Europeo Roberta Angelilli, l’eurodeputato Roberto Gualtieri, il Senatore Stefano Lucidi, il presidente del consiglio regionale dell’Umbria Eros Brega, e i consiglieri regionali Nevi, Stufara, De Sio e Mariotti. Nel pomeriggio ha poi avuto luogo un’iniziativa della Cgil in cui è intervenuto il segretario generale della Fiom-Cgil, Maurizio Landini.

Landini ha affermato: “Terni è un punto strategico, deve essere di discussione nazionale e non può ridursi a un caso locale perché altrimenti questo non ci permette di difendere le qualità di questo sito e le qualità della siderurgia nel nostro Paese”. Landini ha affermato che anche la questione dell’Ast verrà affrontata con il Governo la prossima settimana, all’interno di una discussione più ampia sul tema della siderurgia.

“In questa fase – ha aggiunto – la necessità di un intervento pubblico valgono nel settore siderurgico come in altri, penso che il Governo non può sostituirsi all’attività privata, ma debba favorire la possibilità di nuovi assetti proprietari anche di nuove forme di consorzio e unificazione. Perché gli imprenditori oltre a dichiarare che siamo sull’orlo del baratro, devono fare la loro parte”. Sulla possibilità di un intervento pubblico ventilato nelle ultime settimane, il segretario ha affermato: “Il Governo non può sostituirsi all’attività privata, ma favorire nuove forme di consorzio e unificazione”.

Nel corso del Consiglio comunale è stato approvato all’unanimità un atto di indirizzo (qui l’atto di indirizzo) ed hanno espresso le proprie posizioni il sindaco Di Girolamo, la presidente dell’Umbria Marini e il presidente della Provincia Polli.

Di Girolamo. Il sindaco Di Girolamo, ripercorrendo le tappe della vendita dell’Ast, ha ringraziato il sottosegretario De Vincenti definendolo “un punto di riferimento solido, competente appassionato, per la tutela degli interessi non di Terni, ma del Paese, nel difficile confronto con le multinazionali”. Il sindaco ha fatto riferimento anche alla situazione della Basell, riferendo di aver concordato con De Vincenti, la convocazione di un nuovo tavolo nazionale con l’azienda, in considerazione degli ultimi sviluppi.

“La vicenda Ast – ha detto il sindaco – è lo specchio degli errori e delle incongruenze delle politiche europee nel settore industriale, nonché delle debolezze strutturali del nostro Paese: in questo senso la rinuncia a delle vere politiche industriali è stato un errore gravissimo, rispetto al quale occorre invertire la rotta. Occorre – ha detto Di Girolamo – sostenere le politiche industriali con fondi pubblici finalizzati, in un nuovo quadro di regole e di standard, in un riassetto governato della siderurgia europea, all’interno della quale il sito ternano rappresenta un asset fondamentale e particolarmente avanzato”.

“L’Ast – ha aggiunto il sindaco – non è ancora un’azienda in crisi, ma rischia di diventarlo se i tempi della vendita si allungheranno. Per questo c’è bisogno di uno scatto in avanti: sappiamo che il presidente Letta, insieme al Ministero dello Sviluppo Economico ha preso in mano la questione ed in questo senso chiediamo che l’Italia eserciti il massimo delle proprie potestà verso la Commissione Europea e verso Outokumpu”.

Il sindaco ha ringraziato il Consiglio comunale per i due giorni intensissimi di analisi, confronto e proposta che sono stati organizzati dalla conferenza dei presidenti, anche su sollecitazione dei gruppi e per “le prese di posizione forti e unitarie che riflettono la posizione della città”.

Marini. La presidente della Regione Catiuscia Marini, nel suo intervento ha ribadito la richiesta al Governo “di assumere una diversa iniziativa nei confronti delle Istituzioni europee, ed in particolare della Commissione Europea, affinché si valuti la prevalenza della salvaguardia industriale e proprietaria nel territorio italiano, del ciclo integrato delle Acciaierie di Terni, compreso il Tubificio”. Questo “dovrebbe essere il primo punto da discutere nel tavolo nazionale sulla vicenda Ast, che non è d’interesse locale, ma nazionale ed europeo. Sulla vicenda Ast – ha concluso la presidente Marini – si gioca il destino dell’Umbria: dal sito siderurgico ternano dipende infatti il 40% dell’export regionale e il 20% del Pil delll’Umbria e la sorte di 600/700 piccole e medie imprese regionali”.

Polli. Il presidente della Provincia di Terni Feliciano Polli, nel suo intervento ha definito ambigui alcuni passaggi dell’intervento della Commissione antitrust e della procedura di vendita dell’Ast tuttora in corso. Il Governo italiano deve utilizzare tutti gli strumenti a disposizione per incidere su questa vicenda, “evitando che si allunghino i tempi e che l’Ast resti in un limbo particolarmente pericoloso che creerebbe danni irreversibili”. Polli ha anche avanzato il dubbio che si vogliano allungare i tempi della vendita per indebolire il sito produttivo”.

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