L’Espresso pubblica intercettazione tra Brega e Paglia: ”Mandiamo a casa Di Girolamo”, ”Oh Signore”
E’ aprile 2011, pochi giorni prima della crisi di maggioranza del Comune di Terni che porterà alle dimissioni del sindaco Di Girolamo (poi ritirate). Il presidente del Consiglio regionale, Eros Brega, esponente del Pd ternano ed ex Margherita, telefona al vescovo di Terni, Vincenzo Paglia: “Senti caro, io te devo parlà”, dice Brega al vescovo, “noi lunedì ci assumiamo la responsabilità di mandà a casa Di Girolamo, come tu sai”. “Ma che succede dopo”, chiede il prelato. “Succede che viene il commissario”. “Oh, Signore”, replica Paglia. A riportare il breve passaggio dell’intercettazione telefonica è il settimanale L’Espresso, nel numero uscito in edicola giovedì scorso.
Nell’articolo di Stefania Maurizi si da conto dell’inchiesta sugli Eventi Valentiniani: quella per cui la Procura della Repubblica di Terni ha chiesto il rinvio a giudizio di Brega con le accuse di peculato, concussione, calunnia e falso ideologico (qui l’articolo). Accuse respinte dal presidente del Consiglio regionale che ha chiesto il giudizio immediato (qui l’articolo).
Eventi Valentiniani. Questi alcuni stralci dell’articolo in cui il settimanale traccia il quadro delle indagini: “Tutto ruota intorno all’Associazione Eventi Valentiniani […] Dal Comune, principale finanziatore, piovevano fondi: 400 mila euro solo nel 2005, per un bilancio totale che in quell’anno si aggirava sugli 800 mila, denari che l’Associazione gestiva direttamente, senza l’obbligo di bandi e gare. […] Le celebrazioni valentiniane rischiano di rivelarsi la tipica manifestazione locale che inguaia il politico di turno, tra pranzi, cene e conti della pasticceria che, secondo l’accusa, nulla hanno a che vedere con l’iniziativa, aziende del giro della politica che avrebbero dimenticato fatture da 100 mila euro, una cena per 150 invitati collegata alla lettura delle poesie d’amore dell’ex presidente dell’Agcom, Corrado Calabrò, e un concerto da 6.500 euro in favore del comando provinciale della Finanza. Le contestazioni di peculato sono 14, con picchi di appropriazione di denaro di oltre 300 mila euro nel solo 2004, riferite al periodo 2001- 2007, quando Brega non era ancora presidente del Consiglio regionale (lo diventerà nel 2010), mentre uno dei due episodi di presunta concussione è del 2011”.
Sinead O’Connor a Terni? Veto della Curia. Il settimanale L’Epresso riporta anche un retroscena: “Presidente (dell’Associazione Eventi Valentiniani ndr) Eros Brega, molto attento ai desiderata del clero, al punto che uno degli organizzatori dei concerti interrogato racconta di non aver potuto far esibire la cantante Sinead O’Connor: «Brega mi disse che la Curia aveva posto un veto per le sue esternazioni anticlericali»”. Sinead O’Connor autrice della celebre canzone “Nothing Compares 2U”, milioni di dischi venduti in tutto il mondo, si è fatta ordinare prete da un movimento cattolico indipendente, decidendo di farsi chiamare Madre Bernadette Mary. Ha dichiarato che la sua missione sia di “salvare Dio dalla religione”. Posizioni che fanno a cazzotti con il cattolicesimo e che sarebbero valse il veto della Diocesi di Terni.
Padre spirituale di potenti. L’ex vescovo di Terni ed attuale presidente del Consiglio pontificio per la famiglia, Vincenzo Paglia, trova spazio anche in un’altra pagina del settimanale. Nella rubrica “Pantheon”, Denise Pardo scrive: “Lui modestamente si definisce padre spirituale della comunità di Sant’Egidio, impersonata dal ministro Andrea Riccardi, fondatore e plenipotenziario della suddetta, solidale e misericordiosa, neo costola del potere politico, anzi di più, quasi un partito, come si sa”.
Pardo prosegue nel profilo dell’arcivescovo: “Don Paglia, uno sprint, l’accento ciociaro alla Manfredi, lo sguardo vispo ‘fusse che fusse..’, il tratto da politico (gestì con gran sapienza il caso Boffo competenza della procura di Terni) il pensiero illuminista (ha aperto ai diritti dei gay) vanta una carriera prestigiosa […]. Padre spirituale di potenti, lo è stato di Enrico Micheli, fedelissimo di Prodi, quattro volte sottosegretario a Palazzo Chigi, di cui fece una delle sue omelie pop («A Enrico se poteva toccare tutto ma non la Ternana. Imparati a memoria i nomi della squadra, disse e lo ringrazio ancora per sto pensiero»), di Francesco Cossiga e Oscar Luigi Scalfaro”.
Le intercettazioni del 2008. Non è la prima volta che la stampa nazionale pubblica intercettazioni di monsignor Vincenzo Paglia. Pur non essendo toccato dalle indagini, fu intercettato anche nel 2008 in occasione dell’indagine sulla “cricca dei grandi eventi”, legata agli appalti per il G8 per cui finirono in carcere il costruttore Diego Anemone e i funzionari pubblici Angelo Balducci, Mauro Della Giovampaola e Fabio De Santis. Secondo il gip di Firenze costituivano un sistema “gelatinoso”, una “cricca di banditi” che, secondo l’accusa, aveva influenzato alcuni dei maggiori appalti degli ultimi anni, dai mondiali di nuoto a Roma del 2009 al G8 della Maddalena, fino anche alle celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia. Nell’indagine finì poi anche Guido Bertolaso.
Paglia fu intercettato mentre, a maggio 2008, parlava con Balducci: l’argomento era la formazione del nuovo Governo Berlusconi. In particolare, secondo il quotidiano Libero, era la nomina a ministro del Turismo di Vittoria Brambilla ad essere commentata con “grandi risate”. Inoltre il quotidiano aggiunge che il vescovo di Terni si mosse in prima persona proprio per “raccomandare” il ritorno (poi effettivamente avvenuto) dello stesso Balducci alla guida del Consiglio superiore dei Lavori pubblici.
Debiti della diocesi di Terni. Ad attirare l’attenzione su monsignor Paglia, ultimamente, c’è anche il buco milionario della diocesi di Terni (qui l’articolo) su cui starebbe indagando la magistratura (qui l’articolo). Una vicenda dai contorni ancora poco chiari, di cui, inevitabilmente, si sentirà ancora parlare.