“Di Girolamo ha fallito la sua missione da sindaco”. Il giudizio arriva dal consigliere comunale Udc Enrico Melasecche che commenta le polemiche e le frizioni interne alla maggioranza comunale di palazzo Spada. In un comunicato stampa Melasecche boccia senza appello l’amministrazione di Di Girolamo, accusato di abbandonato la città a se stessa, e di essersi occupato solo di difendere “l’indifendibile, cioè gli interessi personali e familiari del suo cerchio magico”.
Questo il comunicato di Enrico Melasecche:
“Dire che lo affermiamo da molto tempo è forse pleonastico, ma sentire che le accuse di immobilismo, di conservatorismo, di incapacità di governare una città con mille problemi come Terni, vengono oggi anche da settori importanti della stessa maggioranza non può non far riflettere anche chi ancora sostiene Di Girolamo in quella specie di fortino assediato che è Palazzo Spada. Assediato dai problemi mai affrontati, dalla situazione delle società partecipate ridotte in condizioni di enorme difficoltà, dalla incapacità di dare una speranza ai ternani. Una crisi nella crisi.
Di Girolamo ha fallito la sua missione da sindaco e il PD dovrà necessariamente studiare un piano B se vuol tentare di mantenere il controllo della città perché di questo passo, da qui a un anno, la situazione sarà certamente ancor più problematica ed aumentano le probabilità che il sistema di potere cristallizzato da cinquant’anni questa volta crolli definitivamente.
L’unica cosa che ha fatto è l’essersi affidato, anima e corpo, al Direttore Generale, la stessa persona che ha dato le carte dell’urbanistica negli ultimi trent’anni e che non poteva che difendere se stesso, le proprie scelte, la propria permanenza a palazzo. Un esempio di freschezza e di innovazione!
Non una proposta delle tante che abbiamo fatto è stata accolta. Nè sul risanamento delle partecipate, nè sulla necessaria redditività di alcuni cespiti, nè sulla spending review, oggi più che mai indispensabile per trovare le risorse necessarie a risalire la china. E’ stato bravissimo invece nel difendere l’indifendibile, cioè gli interessi personali e familiari del suo cerchio magico.
La città è sporca, abbandonata a se stessa, la giunta senza obiettivi forti sembra galleggiare in attesa del fischio di chiusura. Credo molto più onesto, ammettere il fallimento annunciato e rimettere il mandato agli elettori per ridare a Terni una guida forte, capace, coraggiosa. Più tardi avverrà questa presa di coscienza più il PD perderà consensi anche da parte di quei ternani che hanno fin qui votato a sinistra e più i danni saranno difficilmente rimediabili”.