Mercato del lavoro in provincia di Terni: lieve aumento occupazionale ma ancora forti difficoltà

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Il settore industriale è l'unico che ha fatto registrare un aumento occupazionale

Di pari passo con la crisi economica che si è potuta verificare con i dati Istat rilasciati lo scorso 12 luglio, anche il mercato del lavoro nella provincia di Terni registra una forte difficolta nonostante un lieve aumento occupazionale. Il rapporto per l’anno 2011 e i primi mesi del 2012 è stato presentato questa mattina, a Palazzo Bazzani, alla presenza del presidente della Provincia, Feliciano Polli, dell’assessore al Lavoro e alla Formazione professionale, Fabio Paparelli, e del ricercatore dell’Isfol, Andrea Ricci.

LIEVE AUMENTO OCCUPAZIONALE. Elaborato dall’Ufficio studi, monitoraggio del mercato del lavoro e qualità del settore politiche del Lavoro e Formazione, in base ai dati forniti dai centri per l’impiego di Terni e Orvieto, dall’Istat, dalla Camera di Commercio di Terni e dall’Inps, il rapporto registra nel 2011 una crescita occupazionale rispetto all’anno precedente dell’1,3% a fronte di uno 0,4% sia a livello regionale che nazionale (da 90 mila occupati nel 2010 a circa 91 mila nel 2011 di cui 52 mila di sesso maschile 39 mila di sesso femminile). Per quanto riguarda i settori d’attività, l’incremento occupazionale nel 2011 si registra solamente nel settore industriale ed in minima parte in quello terziario mentre in quello agricolo e quello delle costruzioni si rileva una flessione, molto più significativa nell’ultimo. Il tasso di disoccupazione provinciale si attesta al 4,5% (5,9% quello femminile e 3,5% quello maschile), a fronte del 5,9% rilevato nel 2010. La diminuzione del numero dei disoccupati è legata in parte all’incremento occupazionale (mille unità) e in parte è dovuta ad un minor numero di persone che ricerca attivamente il lavoro. Inoltre, è da sottolineare che tale statistica non tiene conto dei lavoratori in cassa integrazione.

I contratti a tempo indeterminato sono in continuo calo a favore di contratti a tempo determinato, a progetto e ad apprendistato

STABILI LE ASSUNZIONI, PRECARIATO IN AUMENTO. Una crisi che viene evidenziata anche dal numero totale di assunzioni registrato all’interno del territorio provinciale che, nel 2011, è sostanzialmente analogo a quello dell’anno precedente, ma sensibilmente inferiore rispetto al 2008. Complessivamente il numero degli avviamenti al lavoro registrati nel 2011 è di 32.037 (35.879 nel 2008; nel 2011 – 12% rispetto al 2008). Aumenta invece, confermando il dato nazionale che vede la posizione lavorativa stabile essere oramai un miraggio a discapito di quella precariata, il ricorso alle forme contrattuali flessibili, a fronte di una sensibile diminuzione dell’utilizzo del contratto a tempo indeterminato. I contratti di lavoro a tempo indeterminato attivati nel 2011 sono complessivamente il 17,1% del totale delle assunzioni; rispetto all’anno precedente si rileva una flessione del 10,9%. Nell’insieme dei contratti attivati nel 2011 prevale nettamente il ricorso al tempo determinato ( il 51,1% del totale delle assunzioni sono attivate con questa tipologia). Rispetto al precedente anno non si rilevano, in questo caso, variazioni significative. Risultano in aumento invece sia le assunzioni effettuate con il contratto a chiamata (+ 21,8% rispetto al 2010), sia quelle con il contratto a progetto (+ 4,5% rispetto al 2010). L’utilizzo di queste due tipologie contrattuali è molto cresciuto negli ultimi anni. Nel 2011 il numero dei contratti a chiamata rappresenta il 9,5% del totale e quelli a progetto il 9,4%. Al di là dei termini quantitativi, il contratto a chiamata trova applicazione soprattutto nel settore della ristorazione, ma anche nel commercio e in parte minore anche in altre attività. Per quanto riguarda il contratto a progetto, esso viene utilizzato in molti settori, soprattutto per attività professionali che richiedono il possesso di un livello di competenze medio alto, anche se non mancano esempi di un utilizzo distorto di questo strumento.Per quanto riguarda i cittadini stranieri il numero delle assunzioni nel 2011 ha registrato un leggero incremento rispetto al 2010, pari all’1,1%. I settori a più alto inserimento rimangono per le donne straniere quelli classici dei servizi alle famiglie (con un’incidenza degli avviamenti dei cittadini stranieri sul totale complessivo pari all’88,5%), della sanità e assistenza sociale (incidenza straniera 36,5%) e degli alberghi e ristoranti (24,1%); per quanto riguarda la componente maschile, il settore delle costruzioni (incidenza straniera 36,6%) e l’agricoltura (28,7%).

Aumentano gli iscritti ai centri per l'impiego della provincia di Terni

DISOCCUPATI STRANIERI IN AUMENTO. Aumentati gli iscritti ai centri per l’impiego della provincia di Terni: al 31/12/2011 sono stati 26.731unità, di cui 16.169 donne e 10.562 uomini, dove si registra un sensibile aumento dei lavoratori stranieri tra i disoccupati con un +21,2%. Rispetto alla stessa data del 2010 la crescita è del 8,4%. Stessa situazione per quanto riguarda il numero degli iscritti alle liste di mobilità. I lavoratori che a seguito della perdita del posto di lavoro si sono iscritti nelle liste nel 2011 sono 1.173, con un incremento rispetto al 2010 del 25,2% . Nello specifico 860 iscrizioni riguardano la mobilità non indennizzata e 313 quella indennizzata.

GLI AMMORTIZZATORI SOCIALI. I risvolti negativi della crisi economica sull’occupazione sono stati fortemente limitati dal ricorso alla cassa integrazione. Dai dati diffusi dall’Inps, si rileva che nel 2011 le ore di cassa integrazione ordinaria e straordinaria utilizzate dalle aziende del territorio sono diminuite del 17,0% rispetto al 2010. La diminuzione riguarda soprattutto l’utilizzo della cassa integrazione ordinaria (- 25,7%), mentre per lo straordinaria la riduzione è molto più contenuta (-1,7%). Per quanto riguarda gli ammortizzatori sociali in deroga, nel 2011(dato elaborato fino a metà dicembre 2011) le aziende del territorio provinciale autorizzate sono complessivamente 314 (303 per la cassa integrazione in deroga e 11 per la mobilità in deroga), con un numero di lavoratori coinvolti pari a 2.464, a fronte di 2.271 autorizzati nell’intero anno 2010.

DIMINUISCONO LE IMPRESE. Sul versante imprenditoriale, a fine anno 2011 si rileva una contrazione del numero delle imprese attive iscritte alla Camera di Commercio di Terni rispetto allo stesso periodo del 2010 (-0,5%). La flessione interrompe un lungo periodo di crescita, ed è indicativa del periodo di crisi che stanno attraversando le imprese. Il sistema produttivo provinciale presenta delle differenze significative a livello delle diverse aree comprensoriali.

PRIMO TRIMESTRE 2012. Per quanto riguarda il primo trimestre 2012, il numero dei rapporti di lavoro attivati è in crescita rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+ 2,3%), ma l’incremento è legato unicamente all’aumento del numero dei contratti a termine, (soprattutto il lavoro intermittente e con valori molto più bassi il contratto a progetto e tempo determinato), mentre continua la flessione dei rapporti di lavoro attivati con contratti di lavoro a tempo indeterminato. In crescita il numero delle assunzioni con il contratto di apprendistato. Continua ad aumentare in modo significativo il numero dei disocuppati. Il dato rilevato alla fine del primo trimestre è di 27.124 unità, di cui 5.625 stranieri (20,7% del totale ). Rispetto alla stessa data del 2011 l’incremento è del 9,1%. Il forte aumento è associato alla crescita del numero degli iscritti nelle liste di mobilità. Nel corso del primo trimestre del 2012 le nuove iscrizioni nelle liste di mobilità sono 484, a fronte delle 329 registrate nello stesso periodo del 2011. L’incremento è molto rilevante (47,1%), ed è indicativo del momento di forte difficoltà delle aziende del territorio. L’aumento riguarda sia i lavoratori non indennizzati che quelli indennizzati. Complessivamente, al 31 marzo 2012 i lavoratori iscritti alle liste di mobilità (dato di Stock) sono 2.178. Rispetto alla cassa integrazione ordinaria e straordinaria, dai dati diffusi dall’Inps si rileva che il monte ore complessivo autorizzato nell’intero anno 2011 si è ridotto sensibilmente rispetto all’anno precedente anno (- 16,7%), pur mantenendosi comunque su livelli molto elevati. I dati relativi ai primi mesi del 2012 sono abbastanza in linea con quelli dello stesso periodo del 2011, ad eccezione del mese di febbraio dove il numero delle ore autorizzate è particolarmente alto.

L'assessore al Lavoro e alla Formazione professionale della provincia di Terni, Fabio Paparelli

L’ASSESSORE AL LAVORO PAPARELLI. “Per incentivare l’occupazione nei settori trainanti dell’economia territoriale, pur in un momento di crisi persistente, la Provincia – ha affermato l’assessore Fabio Paparelli – ha messo un campo un piano per l’occupazione da 5,8 milioni, finanziato con il Fondo sociale europeo, proponendo un forte collegamento tra politiche attive del lavoro e formazione professionale. Gli strumenti utilizzati saranno i prodotti di filiera costituiti da: bonus + work experience + impegno agevolato all’assunzione e da bonus formativi finalizzati al conseguimento di una qualifica, con associato un percorso di stage retribuito. L’importo impegnato per queste due misure è di circa un milione e mezzo di euro e interesserà oltre 300 disoccupati iscritti ai centri per l’impiego della Provincia. Per quanto riguarda i lavoratori in mobilità e cassa integrazione saranno finanziati sei diversi percorsi formativi che interesseranno complessivamente 160 lavoratori iscritti nelle liste di mobilità della provincia di Terni o in situazione di cassa integrazione ordinaria o straordinaria. L’importo messo a disposizione è di 375 mila euro. Si tratta di interventi che hanno la finalità di riconvertire le competenze possedute dai lavoratori verso settori di attività più dinamici dal punto di vista dello sviluppo”.

“Inoltre – ha continuato Paparelli – è stato recentemente emanato un bando per l’aggiornamento e la riqualificazione professionale degli operatori dei settori artigianato, servizi sociali, energie rinnovabili e green economy, agricolo, agroalimentare e turistico ricettivo, in linea con le caratteristiche e le potenzialità del nostro territorio. Le risorse messe a disposizione sono dell’ordine di 350 mila euro per ogni settore, con una stima di circa 330 soggetti riqualificati per ogni area d’intervento. Con le stesse modalità è stata prevista l’attivazione nei centri territoriali permanenti della Provincia di percorsi formativi per l’acquisizione delle competenze di base per circa 440 corsisti. Per i giovani laureati saranno attivati, sulla base di protocollo firmato dalla Provincia con il Polo Scientifico e Didattico di Terni dell’Università degli studi di Perugia, 10 tirocini formativi per neolaureati in discipline tecniche, da svolgere nelle aziende ternane che insieme al Polo operano nel settore della ricerca applicata.I tirocini, promossi congiuntamente dal Polo scientifico e dalla Provincia, sono finanziati con il Fondo Sociale Europeo per un importo complessivo di 50 mila euro, mentre per i neodiplomati saranno attivati a breve 6 tirocini”.

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