Polo chimico ternano, scaduto l’ultimatum del Governo ma Basell non risponde
Per la precisione, erano 15 i giorni che avrebbe avuto la Basell per pensarci e decidere se accettare o meno l’offerta economica presentata dalla cordata Novamont, Cosp Tecno Service e Regione Umbria, quest’ultima subentrata a TerniResearch ritiratasi dopo i silenzi della società statunitense. Silenzi che, purtroppo, continuano da parte della multinazionale visto che, alla fine dei 15 giorni previsti dall’ultimatum del Governo, da Houston non è arrivata alcuna risposta. Ora, a seguito degli ultimi risvolti, come riferisce il Giornale dell’Umbria, la questione si complica e torna un certo scetticismo tra lavoratori e sindacati sull’esito positivo della trattativa. Emergono nuovamente le preoccupazioni per i posti di lavori e la possibilità di veder sfumare i 50 milioni di euro che il Governo destinerebbe per la chimica verde ternana.
Ora si attende che alle parole nette e decise contenute nell’ultimatum, il Governo faccia seguire anche i fatti intraprendendo provvedimenti risolutivi. Se così fosse, a ridosso della Pasqua oltre a festeggiare la resurrezione del Cristo, si gioirebbe anche per quella del Polo chimico ternano.