Giovedì scorso la trasmissione di Rete 4, Quinta Colonna, aveva ufficialmente annunciato che nella puntata di lunedì prossimo 9 dicembre avrebbe realizzato una diretta da Terni. Era stata concordata la scaletta degli interventi dei commercianti e Mediaset aveva già chiesto ed ottenuto dal Comune di Terni l’occupazione di suolo pubblico, 30 metri quadri in piazza del Mercato. Ieri, senza alcuna comunicazione ufficiale, Quinta Colonna ha annullato la diretta da Terni: il collegamento esterno sarà realizzato in un’altra città. La stessa autrice del programma che l’altro ieri aveva annunciato la tappa ternana, oggi al telefono spiega a Terni Oggi di non poter fornire alcuna spiegazione “senza aver prima sentito la produzione” poi riaggancia senza lasciare il tempo di rispondere.
Bartoli. Per organizzare la diretta ternana, la redazione di Quinta Colonna si era coordinata con l’esponente di Confimpresa, Francesco Bartoli, che era già intervenuto a quella stessa trasmissione nella puntata del 26 novembre scorso con un collegamento da Viterbo. Bartoli in un comunicato scrive: “Fino alle 18.00 di ieri sera era tutto confermato, l’intesa sulla scaletta da seguire per il programma era massima, confermata da una mail della redazione che si complimentava con il sottoscritto per la scelta di piazza del Mercato come luogo simbolo del degrado urbano ed economico della nostra città. Poi ieri verso le 15.30 durante la riunione programmata insieme ai commercianti di piazza del Mercato per organizzare al meglio la manifestazione, in una telefonata della redazione di Quinta Colonna mi viene testualmente chiesto: ‘Ci hanno detto che lei nel suo intervento vorrebbe attaccare una società privata , è vero?’. Io chiaramente ho smentito questa possibilità confermando che nel mio intervento avrei parlato degli sprechi della pubblica amministrazione effettuati a tutti i livelli, dallo Stato, dalle Regioni, dai Comuni, sprechi che continuano ad essere finanziati con nuove tasse che stanno portando le nostre famiglie nella miseria”.
“Ribadendo questa mia posizione – continua Bartoli – ho chiesto chi da Terni avesse effettuato queste affermazioni e se per caso erano in corso indebite pressioni politiche per non farmi parlare e che in quel caso avrei dato il mio spazio ad uno dei commercianti della piazza pur di far comunque effettuare la trasmissione. La giornalista del programma mi ha detto che stava per iniziare una riunione con gli autori del programma, su questi aspetti e mi avrebbero fatto sapere al termine della stessa. Verso le ore 18.00 in una telefonata successiva senza ulteriori spiegazioni mi hanno comunicato di voler rinunciare alla trasmissione a Terni. Ho comunicato la decisione della redazione del programma ai commercianti e ai residenti di piazza del Mercato e potete immaginare la delusione e la rabbia degli stessi”.
“Pressioni per tutelare affare Caos”. Su Facebook, in una nota pubblica, Bartoli ipotizza quale sia il motivo che ha portato ad annullare la diretta televisiva da Terni dopo che era già stata programmata ed era stato ottenuta l’occupazione di suolo pubblico: “E’ facile intuire che, visto il mio intervento nella puntata di Quinta Colonna del 26/11/2013, dove ho descritto l’appalto del Caos come un carrozzone che brucia un milione di euro l’anno, la società privata di cui qualcuno aveva timore che attaccassi nuovamente era qualcuna fra queste:
– Civita Cultura s.r.l. (già Civita Servizi s.r.l.), costituita nel 1999 su iniziativa dell’Associazione Civita di cui è presidente Gianni Letta vicepresidente Nicola Maccanico, società che fanno parte del team che gestiscono il Caos a Terni
– ACT Arte Cultura Terni, è un’associazione temporanea di imprese che gestiscono Caos Centro Arti Opificio Siri, ACT è composta da:
- Civita Servizi
- Indisciplinarte
- Kairos
- Sistema Museo
- Cooperativa sociale ACTL
- Cooperativa sociale Alis
Ricordo a tutti – prosegue Bartoli nella sua nota su Facebook – che dopo l’aggiudicazione dell’appalto a questo gruppo di aziende la signora Sonia Berrettini ex assessore alla Cultura della vecchia Giunta che ha partorito questo carrozzone (moglie del senatore Rossi del Partito Democratico) è diventata consulente di questo gruppo. Una persona a me vicina – continua ancora l’esponente di Confimpresa – mi ha riferito che da Terni sono state fatte pressioni da più parti, sia da esponenti del centrosinistra che del centrodestra, per fare in modo che la trasmissione non fosse realizzata, per evitare che l’affare del Caos (l’appalto da 4 milioni di euro che sta per scadere) non venisse rimesso sotto i riflettori della tv nazionale, pressioni esercitate utilizzando i contatti di cui sopra”.
Per Bartoli “questa è la prova evidente che le larghe intese a Terni esistono da 20 anni con una finta opposizione che si presta ad accordi consociativi per spartirsi poltrone appalti incarichi, con consiglieri comunali che dovrebbero essere all’opposizione ma che al momento della votazione della delibera del Comitato Mille Alberi che avrebbe vietato la Festa Democratica alla Passeggiata se approvata, si alzano per fare una telefonata, non votano e la delibera non passa per un solo voto”.
Manifestazione commercianti. Dopo l’annullamento della diretta da Terni di Quinta Colonna, alcuni commercianti ternani per lunedì 9 dicembre hanno deciso di dar vita ad una manifestazione con il seguente programma:
1. Alle ore 19.00 ci sarà il ritrovo dei manifestanti in piazza del mercato .
2. Verrà formata una catena umana intorno al mercato vecchio.
3. Ogni persona accenderà un lumino funebre
4. Verrà cantato l’inno d’Italia
5. Al termine dell’inno si formerà un corteo silenzioso che da piazza del mercato si snodera lungo:
· Corso Tacito
· Via Roma
· Androne di palazzo spada
· Tribunale di Terni
· Via Garibaldi
· Caos
· Mercato Nuovo largo Manni
· Per concludersi di nuovo a Piazza del Mercato
Lo scopo della manifestazione è “celebrare i funerali della democrazia”. I commercianti invitano “tutta la cittadinanza che non si riconosce in questa Amministrazione a partecipare al corteo. I partecipanti potranno esibire solo bandiere dell’Italia, e striscioni e cartelli a patto che non inneggino a partiti politici”.