”Reggae musica di coscienza” dibattito e concerto contro l’inquinamento

La musica sin dagli albori è stata utilizzata per comunicare un messaggio. Il messaggio intrinseco di pace, fratellanza tra popoli, solidarietà e qualsiasi messaggio abbia voluto comunicare l’autore con le sue canzoni. La musica come stimolo per sollecitare la coscienza? “Si può fare!!” direbbe Gene Wilder nel suo Frankestein Junior. Anzi “Si deve fare!!” secondo Alessandro Bobbi per gli amici Bobby Roots, e secondo la direzione del Fat. Quale tipo di musica abbinare per sollecitare le nostre coscienze? Il reggae. Una musica che con le sue vibrazioni positive ti fa uscire dal recinto di tristezza metropolitana, e ti fa abbracciare invece stimoli naturalistici avvicinando l’ascoltatore ad una dimensione umana. Una dimensione umana tradita dal suo stile di vita. Una dimensione umana che si ammala secondo le percentuali per via dell’inquinamento che impera nel nostro territorio. Le ragioni? Il consumismo sfrenato, la consequenziale creazione di montagne di rifiuti, e il bisogno pedissequo di eliminare le scorie dei nostri consumi. Come direbbe l’antica trbù indiana dei Cheyenne “Non prendiamo in eredità il mondo dai nostri padri, ma lo prendiamo in prestito per i nostri figli”  Bobby Roots e il Fat hanno creato tale serata in maniera da  incitare, affrettare e premere sulle nostre coscienze poco solerti ai bisogni della nostra amata terra.

IL LOCALE

La tinteggiatura rosso rivoluzione di parte degli interni, la sua collocazione geografica vicino al CAOS (non proprio una figura apolitica) farebbero presagire ad un locale politicizzato o quantomeno subalterno a qualche politico. Le congetture che internamente ci facciamo, senza realmente conoscere, sono un peccato capitale che ci condannerà nell’inferno delle idiozie. Si distingue per una cucina semplice ma saldata e irreggimentata da sapori genuini e da prodotti agricoli coltivati biologicamente. A livello musicale la direzione artistica di Svetlana Karabuva è varia, efficace, e consequenziale per il tiro del locale. Il personale è sempre molto cordiale e simpatico, questa sarà la location dell’evento.

IL DIBATTITO

La nostra redazione continua a parlare del problema degli inceneritori e della sensibilizzazione che avrebbero dovuto avere tutti i cittadini ternani per un problema che è molto grave come quello del livello delle polveri sottili nell’atmosfera. https://ternioggi.it/slitta-la-votazione-su-piano-gestione-rifiuti-comitato-no-inceneritori-vergognosa-presa-in-giro

Tutto quest’inquinamento prodotto dagli inceneritori o termoconvettori che dir si voglia causa problemi respiratori e anche malattie ben più gravi come le neoplasie. Interverrà il dottor Marco de Rosa che per l’appunto stimolerà la communis opinio su questa problematica mentre il centro cultura Vrinda che sensibilizzerà i presenti sul tema controverso delle scie chimiche.

IL LIVE

Dopo aver trattato di questi argomenti, sarà lasciato spazio alla musica.  Una musica che distolga almeno apparentemente questo serio problema e ci faccia sorridere e danzare con le sue vibes.

Special guest della serata MANLIO CALAFROCAMPANO che verrà dalla capitale, che promette con la sua miscela di raggamuffin, e il suo spiccato talento da dance haller, di incendiare gli animi e le coscienze dei presenti nell’intermezzo dell’aperitivo. Quest’artista promuoverà anche il suo ultimo lavoro “Sogno” un cd con 13 tracce in cui spiccano le collaborazioni con Rasta Blanco (Radici nel cemento) e Daddy Freddy.

Alle ore 22 circa, calcheranno il palco del Fat i RADHA DUB SYSTEM. La formazione degli RDS è composta da Fabrizio Lucchini alla voce e chitarra, Fabio Battistoni al basso, Gabriele Tudisco alla batteria e ultimo ma non meno importante Bobby Roots alla chitarra e tastiere.  Il repertorio dei Ternani radha Dub consta di cover riarrangiate e musicate in chiave reggae anni settanta e ottanta.  Un’appuntamento da non perdere.

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