La votazione del nuovo Piano d’Ambito – e con essa la decisione sul ciclo dei rifiuti di Terni e sulla riapertura o meno dell’inceneritore – continua a slittare. Il voto dei sindaci dell’ATI 4 su un nuovo piano di gestione dei rifiuti che non preveda l’incenerimento era previsto per “fine aprile”, posticipato poi al 15 maggio. Ora è di nuovo rimandato a data da destinarsi. Nel frattempo è calato il silenzio istituzionale sull’intera vicenda. Dopo il convegno organizzato dal Comitato No Inceneritori cui aveva preso parte anche il sindaco Leopoldo Di Girolamo ed aveva visto la partecipazione di centinaia di ternani, il dibattito si è di colpo interrotto.
Se le istituzioni locali hanno messo il silenziatore, il comitato continua a far sentire le proprie ragioni ed è pronto ad impugnare di nuovo il megafono. Intanto la sera del Cantamaggio è stata un’occasione per informare i cittadini sulla battaglia contro la riapertura dell’impianto di Maratta. “Lunedì notte – fa sapere il comitato in una nota – abbiamo distribuito 5mila volantini contro l’inceneritore Terni Ena, rilanciando il presidio che faremo a metà mese per denunciare il silenzio calato in merito al nuovo Piano d’Ambito. Decine di persone si sono fermate ed hanno chiesto informazioni, visto che sul tema le istituzioni competenti latitano, ed abbiamo constatato come sia molto più forte di quanto possiamo anche noi percepire non solo la contrarietà all’incenerimento ma anche la conoscenza diffusa delle alternative esistenti, segno del fatto che la sensibilità cresce, malgrado i fallimentari progetti istituzionali, vedi la raccolta differenziata di Asm”.
I membri del comitato denunciano con forza il silenzio e l’assenza di un processo decisionale trasparente e aperto. Nel volantino era riportata, oltre ad una serie di informazioni generali sull’incenerimento, la data del 15 maggio come giorno di presentazione del nuovo Piano senza incenerimento così come il Direttore dell’ATI 4 aveva affermato durante l’incontro del 14 aprile con il Comitato No Inceneritori. E’ invece arrivata l’amara sorpresa di un nuovo posticipo.
“Come temevamo – continua la nota – i tempi slittano a data da destinarsi. La solita vergognosa presa in giro dei cittadini che ormai da due mesi aspettano che venga messa su carta sia la volontà espressa in decine di occasioni e iniziative pubbliche, sia quanto il Sindaco di Terni ha affermato lo scorso marzo in merito al nuovo Piano d’Ambito; ma soprattutto è chiaro il tentativo non dichiarato di far scendere l’attenzione pubblica su un fatto che si è dimostrato, interessa i cittadini”.
“Chissà che non si arrivi in piena stagione estiva, come nelle migliori tradizioni italiane, per far passare il peggio”. E’ questo il dubbio che il Comitato paventa. Per scongiurare una simile possibilità “nelle prossime settimane produrremo iniziative dal forte impatto comunicativo convinti che è molto più forte l’impatto della partecipazione dei cittadini che decidono il proprio futuro, piuttosto che il silenzio imbarazzato dei decisori incapaci di essere tali”. L’obiettivo rimane “la chiusura di Terni Ena”.
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