Capodanno in piazza a Terni? Organizzato con pressappochismo, senza appuntamenti di qualità, dissertato dalla maggior parte dei ternani e anche dal sindaco, sfociato in principi di risse e che ha visto salire agli onori delle cronache un pitbull inferocito che ha azzannato tre persone (qui articolo pitbull). Il bilancio nettamente negativo è del responsabile provinciale Coesione e sviluppo dell’Udc, Michele Rossi, che denuncia una stridente differenza con quanto organizzato in altre città umbre. Rossi punta il dito contro l’amministrazione comunale e contro la società che ha organizzato il Capodanno ternano, la Eventi srl (che si era aggiudicata il bando per la gestione sia della Notte bianca dello scorso settembre che delle feste natalizie 2012 e potrebbe essere prorogata anche per il prossimo anno). Per l’esponente Udc anche la gestione degli eventi natalizi, oltre che quella di Capodanno, è stata totalmente fallimentare e molto di quanto previsto dall’esito di gara del bando non è stato rispettato: Rossi cita la pista da pattinaggio annunciata ma mai montata e la promessa di un programma artistico di qualità che si è invece rivelato povero e scadente.
Questo il comunicato dell’esponente Udc Michele Rossi:
Mentre ad Orvieto il jazz invernale riempiva la città della rupe (50 mila le presenze!) e nella ancor più vicina Spoleto un eccezionale spettacolo di fontane danzanti tra fuochi d’artificio attirava migliaia di famiglie e turisti fino alle due di notte, in piazza a Terni ci si difendeva da un pitbull inferocito e si sedavano risse.
Qui è stato tutto, o quasi, lasciato al pressappochismo, e si sa che lasciando vuoti come questi, complice l’abuso di alcool, pericolosamente possono riempirsi con momenti di tensione che rischiano di sfociare in incontrollabili risse, con il coinvolgimento loro malgrado anche dei più tranquilli spettatori.
Principi di risse al Caos, o meglio al Fat il locale del sistema museale (forse mancante un servizio d’ordine dato che sono stati gli stessi partecipanti a dover tranquillizzare, in vari momenti della serata, i più caldi tra di loro!) e in Piazza Ridolfi, qui prontamente sedate dalle forze dell’ordine, dalla polizia municipale e dai carabinieri intervenuti successivamente.
La Piazza che in mancanza di un appuntamento di qualità e di grande richiamo è diventata luogo di festeggiamento per chi non aveva altro posto iniziativa socialmente importante ma scelta obbligata e non frutto di una preferenza, come accaduto per tante altre piazze della regione, dove convincente è stata la qualità dello spettacolo proposto.
Significativo il fatto che l’appuntamento di piazza per la prima volta in tanti anni sia stato disertato anche dallo stesso Sindaco.
La Piazza è stato un “meltin pot”, con pochissimi Ternani, che per colpa dei fumi dell’alcool di qualcuno ha rischiato di diventare pericolosa occasione per sfoghi e risse; un luogo per niente sicuro.
A parole nell’intenzione dell’amministrazione c’era la volontà di puntare sulla qualità per poi ritrovare nella proposta dei “soliti noti” i soggetti vincitori del dibattuto Bando;forse a discapito della qualità e della novità (c’era chi aveva risposto al Bando , perdendolo, addirittura con l’organizzazione per la notte di capodanno del concerto di Elio e le Storie Tese o dell’apprezzatissimo Mannarino).
Quel Bando che oltre all’organizzazione della “notte bianca” prevedeva la realizzazione di eventi da far svolgere nel periodo natalizio e nella notte di Capodanno, vinto dagli stessi che dopo aver organizzato la festa democratica alla passeggiata hanno abbandonato, lasciandole li nel degrado, le strutture utilizzate ben quattro mesi prima.
Promesse da bando non rispettate; con eventi incapaci di richiamare veramente gente, con desolanti casette di legno in piazza Tacito (già rimosse il giorno dopo di Natale!) con una pista del ghiaccio mai montata, con un piano di pubblicità praticamente inesistente, con l’assente coinvolgimento delle associazioni e degli operatori commerciali e sopratutto con un programma artistico per nulla vario, di valore e di richiamo (così come lo si voleva nel Bando con “elementi di innovazione e contemporaneità” e con “manifestazioni che si rivolgono ai cittadini residenti ma che devono essere in grado di attrarre visitatori dalle provincie e i comuni limitrofi”).
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