Sono partiti oggi in Campania e in Basilicata, mentre da sabato scatteranno nelle altre regioni italiane, compresa l’Umbria. Stiamo parlando dei saldi invernali 2014 che, per molti commercianti, rappresentano un ancora di salvataggio visti i dati negativi registrati nel 2013, soprattutto per quanto riguarda il settore dell’abbigliamento.
Secondo i dati forniti dalle varie associazioni di categoria, quest’anno ogni famiglia spenderà mediamente 340 euro per l’acquisto di capi d’abbigliamento, calzature e accessori, per un valore complessivo di 5,4 miliardi di euro, pari al 18% del fatturato annuo del settore. La spesa media per persona, invece, sarà all’incirca di 150 euro.
In merito a ciò, Confcommercio Terni ricorda a tutti quelli che si cimenteranno nello shopping, alcune regole dei saldi:
- Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (art. 1519 ter cod. civile introdotto da D.L. vo n. 24/2002). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.
- Prova dei capi: non c’è obbligo. E’ rimesso alla discrezionalità del negoziante.
- Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante.
- Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo. Tuttavia nulla vieta di porre in vendita anche capi appartenenti non alla stagione in corso.
- Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.