Una produzione annuale di circa 450 milioni di pezzi per raggiungere un fatturato di 68 milioni di euro: sono i principali obiettivi del piano di sviluppo redatto dall’imprenditore campano Francesco Agnello per il gruppo Sangemini , che stamani, a Terni, ha illustrato alla stampa la sua proposta di acquisto dell’azienda delle acque minerali.
“Ho fatto pervenire da tempo ufficialmente la mia offerta sia alla banche che al tribunale – ha detto – nel frattempo ho partecipato anche al bando aperto dalla stessa Sangemini, rispettando tutti i termini prestabiliti, ma nessuno mi ha risposto”. L’imprenditore lo scorso novembre aveva anche denunciato il sindaco e un consigliere comunale di opposizione di San Gemini (Terni) e l’assessore regionale Vincenzo Riommi, ipotizzando turbativa d’asta, calunnia, diffamazione e falso.
Agnello ha spiegato che il suo piano prevede un’offerta di 20 milioni di euro liquidi, garantiti subito attraverso capitali personali, e 15 milioni di investimenti nell’anno solare. Verrebbero inoltre saldati tutti i pagamenti dovuti ai creditori. Ha quindi garantito la salvaguardia dei posti di lavoro di tutti gli operai, aggiungendo che “verranno mantenuti gli impiegati che servono”.
“Il mio obiettivo – ha spiegato, in particolare – è di produrre all’anno 100 milioni di pezzi per il marchio Sangemini, 250 milioni per la Viva e 100 milioni per la Fabia. La Sangemini è un grande marchio, un’azienda con grande potenzialità, la mia è l’unica offerta seria che può essere portata avanti per garantire la continuità aziendale e garantire lo sviluppo”.